Il nonno di Eitan è indagato per sequestro di persona - QdS

Il nonno di Eitan è indagato per sequestro di persona

Il nonno di Eitan è indagato per sequestro di persona

lunedì 13 Settembre 2021

L'uomo sarebbe arrivato in Israele col bambino su un volo privato probabilmente partito da Lugano. L'avvocato della zia: "Attiviamo la convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minori"

Smhuel Peleg, il nonno materno che ha rapito il piccolo Eitan, è indagato a Pavia per sequestro di persona aggravato. Peleg, ex militare che due giorni fa ha portato il piccolo di 6 anni in Israele dopo una visita concessa dalla famiglia paterna e dopo averlo prelevato nella casa della zia Aya Biran, tutrice legale, è stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato dal fatto che la vittima è un minorenne. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti, si scava anche su presunte complicità di altre persone nel blitz che ha portato al presunto rapimento.

L’uomo sarebbe arrivato in Israele col bambino su un volo privato probabilmente partito da Lugano in Svizzera.

La nonna materna di Eitan, Etty “era in Italia ed è parte del rapimento”, ha detto in un’intervista alla radio israeliana 103 Fm Or Nirko marito di Aya Biran affidataria in Italia del piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. “Sostiene di essere rientrata in volo in Israele il giorno prima, questo a quanto pare per non essere esposta alla accusa di complicità”, ha aggiunto.

“Dopo essere stato estromesso dagli atti e dalle udienze e preoccupato dalle condizioni di salute del nipotino, ha agito d’impulso”. Lo spiegano i legali Sevesi, Carsaniga, Polizzi, che rappresentano Shmuel Peleg. “Ci impegneremo – scrivono – perché vengano riconosciuti i diritti della famiglia materna, dopodiché confidiamo che Shmuel ritorni ad avere fiducia nelle istituzioni Italiane e ci impegneremo in tal senso”.

Intanto l’avvocato Cristina Pagni, uno dei legali di Aya Biran, zia paterna e tutrice legale di Eitan, è in tribunale “per attivare la Convenzione internazionale dell’Aja” che riguarda gli aspetti civili delle sottrazioni internazionali di minori.  

Media, per il governo di Israele Eitan va restituito all’Italia – Israele deve fare tutto quello che è in suo potere per restituire al più presto Eitan Biran all’Italia. Lo indicherebbe un parere del ministero degli Esteri israeliano citato dal sito israeliano N12. Parere che tuttavia non trova al momento conferme in ambienti ufficiali interpellati dall’ANSA. Secondo il parere del governo israeliano, le modalità dell’arrivo nello Stato ebraico del piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone “rientrano nella definizione di ‘rapimento di bambino’, come previsto dalla Convenzione dell’Aia”, ratificata da Israele nel 1991. Sempre secondo questo parere legale, continua N12, Israele “è obbligato a fare tutto quanto in suo potere per restituire Eitan, prelevato senza il consenso della sua custode legale in Italia”. Inoltre, secondo lo stesso parere, “l’affidamento di Eitan sarà determinato solo dal Tribunale della sua residenza permanente, e si stima che se non ci sarà accordo tra le due parti della famiglia Israele dovrà agire per restituirlo alle autorità italiane”.

Salvini, assurdo ci si faccia scappare un bimbo – “Che ci si faccia scappare, con un sequestro, un bimbo che ha sofferto e che ha perso i genitori è veramente assurdo. È evidente che in Italia ci sia un problema di sicurezza e di controlli”: a dirlo ad Assisi, è stato Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sulla vicenda Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e portato in Israele dal nonno materno attraverso un volo privato partito probabilmente dalla Svizzera. “I bimbi – ha aggiunto – non si prendono con l’inganno o la violenza, spero che si trovi al più presto una soluzione, grazie anche ai rapporti eccellenti che il nostro Paese ha da sempre con Israele”.

Intanto a Pavia primo giorno di scuola senza Eitan – “Nei giorni scorsi avevamo visto Eitan, durante la settimana di inserimento in vista dell’inizio della scuola. Era contento di essere tornato tra i suoi compagni. Oggi è motivo di grande dolore non vederlo con i nostri figli”. A parlare è la mamma di un bambino che sta per varcare la porta dell’Istituto Canossiane, in Corso Garibaldi a Pavia, per vivere il suo primo giorno in prima elementare. Un debutto che era atteso con trepidazione anche da Eitan Biran, 6 anni, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone, prima che il nonno materno sabato lo portasse in Israele.  

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