Nuove scoperte per riscrivere la storia della Valle dei Templi - QdS

Nuove scoperte per riscrivere la storia della Valle dei Templi

Irene Milisenda

Nuove scoperte per riscrivere la storia della Valle dei Templi

giovedì 13 Ottobre 2022

Gli scavi condotti dalla Scuola Normale Superiore di Pisa ha rivelato nuovi indizi sullo scenario religioso della città in età arcaica e classica. Il tempio di Giunone potrebbe essere di Atena

AGRIGENTO – Nell’ambito della terza campagna di scavi portata avanti dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, è stata trovata una testina di terracotta della dea Atena elmata nei pressi del tempio D o di Giunone della Valle dei Templi.

“Stando alle prime ricerche – ha spiegato Gianfranco Adornato della Scuola Normale superiore di Pisa – seppur ancora preliminari e che speriamo siano confermate da ulteriori indagini, la divinità del tempio non dovrebbe essere più Giunone per come era stato ipotizzato nel 1558 da Tommaso Fazello nel De rebus Siculis ma, per la prima volta sul poggio più alto della collina meridionale di Agrigento, abbiamo la presenza di Atena. Chiaramente questo è solo l’indizio da cui continueremo con le nostre ricerche”.

Le analisi che si sono concentrare nell’area occidentale del tempio – zona privilegiata d’indagine è stato l’altare – hanno permesso non solo di identificare oggetti sacri, ma anche di individuare un muro di fondazione perfettamente allineato con l’altare, che fornisce informazioni per la comprensione non soltanto dell’intera struttura edilizia, ma anche del sistema di smaltimento e di drenaggio delle acque dell’area sacra.

“Abbiamo aperto lo scavo – ha commentato Roberto Sciarratta, direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi – alla conoscenza, non solo scientifica ma anche didattica. Da questi nuovi approfondimenti abbiamo fatto delle scoperte importanti che potrebbero aprire nuovi scenari sul tempio di Giunone. Oggi cominciano ad emergere elementi che ci porterebbero ad affermare che si tratterebbe del tempio di Atena”.

Questa campagna di scavi, alla quale hanno partecipato numerosi allievi, dottorandi e post-doc della Scuola Normale, secondo gli archeologi fa intravedere un nuovo tassello nello scenario religioso della città in età arcaica e classica.

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