“I sindaci delle isole minori della Sicilia hanno firmato una lettera indirizzata al presidente della Regione e al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti per chiedere il blocco dell’ennesimo aumento deciso dalle compagnie di trasporti Siremar e Liberty Lines, ma ad oggi abbiamo ricevuto come risposta il silenzio assoluto”.
Lo dice il sindaco di Pantelleria Fabrizio D’Ancona, che ha aderito alla levata di scudi dei primi cittadini di Ustica, Salvatore Militello; di Leni, Ireneo Giardinello; di Malfa, Clara Rametta; di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino; di Lipari, Riccardo Gullo; di Salina, Domenico Arabia e del commissario di Favignana, Pietro Valenti.
Il nuovo aumento dei trasporti nelle isole minori e la lettera dei sindaci
D’Ancora, riferendosi all’ultimo aumento del 10% – scattato oggi – sulle tariffe statali disposto dalle società trasporti, spiega, come – si legge tra l’altro nella lettera ai governi – “che alle porte dell’inizio della prossima stagione turistica, si rappresenta il disappunto e la preoccupazione in quanto questo ennesimo rincaro crea una situazione di disagio e incertezza tra gli operatori economici, difficoltà di approvvigionamento dei generi di prima necessità, criticità al rifornimento dei carburanti e gas”.
“Il sistema dei trasporti marittimi – ha aggiunto il sindaco di Pantelleria – purtroppo non è adeguatamente attenzionato a livello nazionale e regionale. Ci troviamo in una condizione di grandissimo disagio e il divario che già c’è tra il cittadino isolano e il cittadino della terraferma continua ad aumentare. Così non si fa altro che ridurre ulteriormente la potenzialità economica delle nostre famiglie, mettendo a rischio la nostra tenuta turistica. Questo sistema di trasporto non guarda alle esigenze del territorio che ha diritto alla mobilità e non guarda neanche alle potenzialità di sviluppo”.
La protesta
La levata di scudi delle isole minori nei confronti di Siremar e Liberty lines non si ferma alla nota dei sindaci, ma va oltre. Proprio in queste ore Federalberghi isole minori, col suo presidente Cristhian Del Bono è tornata a ribadire che questo ennesimo aumento deve essere assolutamente fermato e ritirato: “Oggi, 1° aprile, senza alcuna comunicazione né confronto con gli enti preposti, e ignorando gli appelli di sindaci, associazioni e cittadini, le comunità delle piccole isole siciliane subiscono l’ennesimo aumento tariffario sui biglietti. L’ennesimo schiaffo alle comunità insulari e l’ennesimo aggravio all’economia locale. Dal giugno 2022 ci troviamo di fronte al terzo rincaro, per un totale di circa il 72%, accompagnato da una preoccupante riduzione dei mezzi e delle corse operate in convenzione statale”, denuncia Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia.
“A giustificare questi aumenti – prosegue Del Bono – ci si trincera dietro una convenzione ministeriale scellerata, che non prevede alcun meccanismo di adeguamento ai costi di gestione se non attraverso l’incremento delle tariffe o il taglio dei servizi. Questa convenzione stabilisce un importo fisso per la remunerazione del servizio per 12 anni, senza che vi sia un sistema di compensazione dell’aumento dei costi operativi, con l’inevitabile conseguenza di scaricare il problema sulle comunità locali. Il risultato è un inaccettabile e insostenibile binomio: meno servizi e costi più alti, che penalizzano il diritto alla mobilità e il costo della vita degli isolani”.
Possibile ricorso
Anche tra gli operatori turistici, gli albergatori e i cittadini, le proteste verso le società, ma anche nei confronti delle autorità, non accennano a diminuire. In una nota alcuni cittadini e operatori annunciano un imminente ricorso al Tar Catania contro gli aumenti.
“Oggi – si legge in una nota sui social – l’ennesimo aumento dei costi dei trasporti, fatto sulle spalle delle comunità isolane della Sicilia e per fortuna fatto solo sui trasporti finanziati dallo Stato in nome di una convenzione che fa acqua da tutte le parti. Convenzione che dovrebbe garantire i servizi essenziali per la continuità territoriale delle isole di Sicilia e invece in continuo sfregio alla costituzione sta distruggendo la vita sociale ed economica di questi territori”.
“In tre anni – prosegue la nota – le corse nazionali sono aumentate del 71,6%. Quale trasporto pubblico ed essenziale in Italia – si chiedono i proponenti del ricorso – ha subìto un aumento così alto? Cosa fare? Nessuna istituzione nazionale, regionale, comunale può rimanere inerte verso tutto questo e, in nome del rispetto della nostra costituzione, deve agire mettendo in campo tutte le risorse necessarie ad assorbire questi aumenti e a riportare i costi dei trasporti a quelli garantiti dalla Regione Siciliana che sono in atto più bassi del 71,6% . Non bastano lettere o prese di posizioni, ma azioni concrete perché le isole non possono farcela in queste condizioni di completo svantaggio rispetto alla terraferma”.
Qualche giorno fa a intervenire duramente con una nota inviata al MIT e al sindaco di Lipari e alla Regione erano stati anche i consiglieri comunali di opposizione del Comune di Lipari. Lucy Iacono, Antonino Russo, Angelo Portelli, Gaetano Orto, Cristina Dante, Adolfo Sabatini, Raffaele Rifici e Giorgia Santamaria. I consiglieri hanno sollecitato il sindaco ad interpellare tempestivamente le autorità perché “Le isole Eolie rappresentano realtà territoriali insulari peculiari e disagiate, caratterizzate da difficoltà logistiche e da una dipendenza significativa ed obbligata dai trasporti marittimi”.
Ancora aumenti per i trasporti nelle isole minori?
C’è da rilevare che all’aumento del 10% dei biglietti, scattato oggi, nei prossimi mesi potrebbero esserci nuovi ritocchi all’insù. La Siremar e la Liberty, nella nota stampa con la quale hanno informato degli aumenti scrivono infatti che “L’aumento è l’unico meccanismo per il riequilibrio tra entrate ed uscite previsto dalla convenzione in essere col Ministero delle Infrastrutture e trasporti per la gestione dell’ex Siremar, in attesa di altre soluzioni che potrebbero scaturire dai prossimi incontri con lo stesso Mit per scongiurare la necessità di ulteriori aumenti”.
Sull’ormai lungo braccio di ferro sugli aumenti c’è ancora aperto il filone giudiziario relativo al precedente bando regionale per il trasporto e assistenza ai portatori di handicap. Quasi due anni fa la Procura di Messina sequestrò alcune navi alla compagnia Siremar in merito alla presunta inosservanza delle norme sul bando per il trasporto dei disabili nelle isole minori. Da allora alcune delle più capienti navi per il trasporto, soprattutto delle merci, sono alla fonda in alcuni porti siciliani in attesa di una possibile soluzione di una vicenda che continua a pesare su tutti gli abitanti delle isole minori.
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