Nuovo Museo Civico Archeologico a Francavilla di Sicilia - QdS

Nuovo Museo Civico Archeologico a Francavilla di Sicilia

redazione web

Nuovo Museo Civico Archeologico a Francavilla di Sicilia

venerdì 22 Novembre 2019

Della nuova collezione civica del Comune dell'Alcantara che presto sarà esposta interamente nel Palazzo Cagnone, faranno parte alcuni reperti inediti, fra cui statuette del santuario di Demetra e Kore, provenienti dal Paolo Orsi di Siracusa

Ci saranno diversi reperti inediti, in arrivo dai magazzini dei musei Paolo Orsi di Siracusa e da Naxos nella nuova collezione civica del Comune di Francavilla che presto sarà esposta interamente a Palazzo Cagnone, edificio del XVIII secolo. E’ qui che, nei prossimi mesi sarà messo in funzione il nuovo Museo Civico Archeologico che vede la collaborazione del Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, con il Comune di Francavilla, guidato dal sindaco Vincenzo Pulizzi.

Un sopralluogo alla struttura, nei
giorni scorsi, da parte dei due staff istituzionali ha permesso di pianificare
il calendario dei lavori del Parco Naxos Taormina cui è affidata la direzione
scientifica del nuovo museo di Francavilla e che vede impegnati la stessa
direttrice Tigano e l’archeologa Maria Grazia Vanaria per il progetto
espositivo museale, che segue un criterio cronologico-topografico, e Diego
Cavallaro per l’allestimento degli spazi.

In mostra saranno reperti recuperati
negli ultimi decenni durante gli scavi urbani nel centro di Francavilla e in
contrada Fanterilli, area ai piedi della collina del Castello che in queste
settimane è stata ripulita dal Parco e resa fruibile a visitatori e studiosi:
rivela un lembo della città antica, risalente al V sec. a.C. che, nell’assetto
urbano e nelle tecniche costruttive, è molto simile a Naxos.

Al primo nucleo della collezione archeologica di Francavilla – costituito
da reperti provenienti dagli scavi condotti dal 1979 al 1987 dalle
Soprintendenza di Siracusa e Messina e sinora esposti nell’Antiquarium comunale
di via Liguria – si aggiungeranno pezzi inediti, provenienti Siracusa, e Naxos.
Fra i reperti già conosciuti figurano antefisse con maschere di Sileno, simili
a quelle di Naxos, della quale Francavilla sembra essere stata appunto una
subcolonia; corredi funerari; monete di varie zecche; terracotte provenienti
dai depositi votivi del santuario di Demetra e Kore (via Nino Russotti) e
alcuni raffinatissimi pinakes, bassorilievi simili a quelli rinvenuti in
Calabria, nel santuari di Persefone a Locri Epizefiri.

Parco Archeologico Naxos –
Taormina

Il Parco archeologico Naxos–Taormina è stato istituito nel
2007 e gode di autonomia scientifica e di ricerca, organizzativa,
amministrativa e finanziaria. Dal 2013 al Parco Archeologico di Naxos-Taormina
è stata affidata la gestione di alcuni siti monumentali e paesaggistici della
provincia di Messina: il Museo Archeologico di Naxos e delle sue collezioni;
del Teatro Antico di Taormina; di Villa Caronia (sede amministrativa del
Parco); del Museo naturalistico di Isolabella, delle aree archeologiche di
Taormina e Francavilla. Dal 2019 sono gestiti dal Parco anche Palazzo Ciampoli e
Odèon (Taormina) e la Chiesa Basiliana dei Santi Pietro e Paolo (Casalvecchio
Siculo). Dal giugno 2019 è diretto dall’archeologa Gabriella Tigano. Fra i
grandi eventi gestiti dal Parco e che hanno visto in protagonista il Teatro
Antico di Taormina – secondo sito più visitato in Sicilia dopo la Valle dei
Templi, mentre il sito di Naxos è sesto nella classifica italiana – figurano il
G7 del maggio 2017 e la visita del Dalai Lama nel settembre dello stesso anno. Nel
corso del 2018 i siti gestiti dal Parco Naxos Taormina hanno registrato
complessivamente 993.668 visitatori (esclusi gli oltre 150.000 spettatori degli
eventi serali nel Teatro Antico di Taormina nel periodo tra giugno e settembre).

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