Seppur con non poco ritardo rispetto ai tempi previsti dalla convenzione stipulata tra la Regione Siciliana e la Città metropolitana di Catania, si avvicina il momento in cui verranno avviati i lavori per la realizzazione di alcuni stagni all’interno della riserva naturale orientata Oasi del Simeto. La gara d’appalto del valore di circa un milione e mezzo di euro è stata di recente aggiudicata alla ditta Di.Ma. Tech srl di Bronte, di proprietà del 24enne Giuseppe Di Martino, con un ribasso di poco superiore al 37 per cento rispetto alla base d’asta.
Il progetto
I lavori, che punta a favorire le condizioni per la sosta e la nidificazione degli uccelli acquatici migratori, saranno finanziati con risorse del Pof Fesr 2014-2020, nella parte relativa a interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica, come i siti della Rete Natura 2000 e le aree protette. “Il progetto – si legge in un documento dell’Autorità di Bacino che ha rilasciato il nulla ostra idraulico – prevede la realizzazione di cinque pantani-stagni attraverso la messa in opera di argini perimetrali, creando all’interno fosse sublagunari. Tale arginatura sarà realizzata a una distanza di dieci metri dagli argini dei canali esistenti. Per garantire livelli idrici idonei alle biocenosi tipiche dei pantani e stagni – viene spiegato – è prevista l’immissione di acque pompate dalla vecchia ansa del fiume Simeto e dal laghetto adiacente al Centro Polifunzionale”. Nell’ottica di consentire la manutenzione straordinaria è previsto lo svuotamento dei singoli bacini, tramite la realizzazione di “scarichi di fondo costituiti da pozzetti di presa all’interno dei bacini stessi”. Tali scarichi, viene descritto, “sono regolati tramite delle saracinesche poste nella sezione terminale delle condotte e installate all’esterno dei bacini in prossimità della vecchia ansa del fiume Simeto e dal laghetto adiacente al Centro Polifunzionale”.
La convenzione
L’ultimazione delle opere dovrà avvenire entro la fine di giugno del prossimo anno. La scadenza è stata posticipata lo scorso anno dall’assessorato regionale all’Ambiente, che ha accolto la richiesta di proroga giunta dalla Città metropolitana di Catania. In origine, infatti, il progetto si sarebbe dovuto chiudere entro febbraio di quest’anno. Così però non è stato, se si considera che la gara d’appalto per affidare i lavori è stata pubblicata con termini per presentare le offerte fissate ad aprile. Nell’esecuzione del progetto, la Città metropolitana è il soggetto attuatore chiamato al rispetto dell’accordo contenuto nella convenzione stipulata con la Regione nel 2022. Risale all’anno precedente, invece, il decreto con cui la proposta di creare i pantani nell’oasi del Simeto fu inserita in posizione utile nella graduatoria scaturita dall’avviso pubblico per l’erogazione dei fondi.
L’importanza dell’Oasi
Tra gli obiettivi con cui fu istituito la riserva del Simeto c’è proprio quello di “favorire e incrementare le condizioni per la sosta e la nidificazione della fauna e il restauro della vegetazione psammofila e mediterranea”. L’oasi si trova alla foce del fiume Simeto ed è caratterizzata anche da altre aree umide come le Salatelle, il lago Gornalunga e la vecchia ansa del Simeto. “Un tempo – si legge sul sito della riserva – era una estesissima palude che venne drenata e prosciugata nell’immediato dopoguerra per la presenza della malaria. La diversità degli ambienti, costieri dunali, palustri e fluviali, favorisce una flora ricca e diversificata con la presenza dell’euforbia delle spiagge, la violaciocca, la santolina delle spiagge, o anche l’erba cali nelle zone dunali, o la presenza di specie tipiche degli ambienti palustri dove domina la cannuccia di palude o il salicornieto attorno al lago Gornalunga”. Condizioni, queste, che sono ideali per trasformare l’oasi in “area di sosta” per l’avifauna. “Tra le specie nidificanti – si legge – troviamo il cavaliere d’Italia, il fratino, l’usignolo di fiume, la moretta tabaccata”.
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