Roma, 13 ott. (askanews) – Annata di carica in Puglia, ma non da record, con la campagna olearia 2025-2026 che rispetto alla precedente ‘di scarica’ segna un aumento del 40% delle quantità, segnale di una ripresa vigorosa anche se diseguale, ma rispetto al 2023-2024 la produzione regionale scende del 10-15%. Secondo un’analisi congiunta di Coldiretti Puglia, Unaprol e PugliaOLive lo scenario appare fortemente disomogeneo tra le diverse aree della Puglia, con le aziende agricole dotate di sistemi irrigui che sono riuscite a preservare i frutti dopo l’allegagione, mentre in assenza di irrigazione si è verificata un’importante cascola post allegagione, con conseguente perdita di prodotto.
In provincia di Foggia, gli uliveti ad alta densità presenti nelle aree di Borgo Incoronata, Apricena, Cerignola e nel subappennino dauno hanno subito perdite dovute alle gelate primaverili, segnala Coldiretti Puglia, che hanno compromesso parte della produzione. Diversa la situazione sul Gargano, dove i monitoraggi indicano modesti cali di produzione, ma con un aumento medio del 50-60% rispetto alla scorsa campagna.
Più critica, invece, la situazione nella zona di Bari sud, tra Palo del Colle, Grumo e Toritto, colpita da una violenta grandinata il 30 agosto 2025 che ha causato la perdita del 40-45% del prodotto sulle piante in un’area di circa 7 chilometri quadrati, compromettendo in parte il potenziale produttivo del territorio. Nel nord Barese si prospetta una buona campagna olearia sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, stima Coldiretti Puglia, anche se non verranno raggiunti i livelli record della stagione 2023/2024.

