Omicidio Carlo La Duca, il racconto shock della madre e il pestaggio dei "mafiosi di Palermo" - QdS

Omicidio Carlo La Duca, il racconto shock della madre e il pestaggio dei “mafiosi di Palermo”

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Omicidio Carlo La Duca, il racconto shock della madre e il pestaggio dei “mafiosi di Palermo”

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martedì 29 Marzo 2022

Omicidio Carlo La Duca, il suo corpo non è ancora stato ritrovato. Ma emergono dettagli inquietanti sulle violenze subite dalla suocera e dal figlio, nonché su un presunto pestaggio.

Omicidio Carlo La Duca, massimo riserbo sulle ulteriori indagini in corso. La madre dell’uomo, Concetta Grispino, rivela ulteriori dettagli shock sulla nuora Luana Cammalleri. La donna, con l’amante Pietro Ferrara, si trova in carcere perché accusata di omicidio e occultamento di cadavere.

Il corpo di La Duca non è ancora stato ritrovato.

Le violenze di Luana Cammalleri alla suocera e al figlio

Concetta Grispino, mamma di Carlo La Duca, è intervenuta oggi durante il programma televisivo “Storie Italiane”. Ha raccontato, come già fatto in precedenza in tv per orientare gli inquirenti, delle violenze subite da Luana Cammalleri, la nuora.

Ha detto di essere stata minacciata e insultata a più riprese. Di aver ricevuto pugni in testa e non solo. Cammalleri avrebbe addirittura tentato di strozzarla con il cavo del telefono. “Non accettava i miei richiami, anche con buone parole”, ha spiegato.

Sulle motivazioni dei “richiami” e degli screzi: “Un giorno mia nuora ha dato uno schiaffo al bambino sulle gengive perché si era sporcato giocando in campagna con la terra. L’ha fatto sanguinare, allora io le ho detto che neppure una matrigna si sarebbe comportata così – ha aggiunto -. Lei ha lasciato il bambino, ha detto di farmi i fatti miei e mi è venuta a dare due pugni. Quando c’era mio marito questi gesti non li faceva, ma da quando è morto lei se ne è approfittata. Io a mio figlio Carlo non raccontavo nulla, ho poi denunciato solo il tentativo di uccidermi con il filo del telefono”.

La fine del matrimonio tra La Duca e Cammalleri

Stando al racconto fornito da Concetta Grispino, le violenze sarebbero continuate per due anni. I timori di ritorsioni maggiori hanno portato il figlio Carlo a inserire un sistema di video sorveglianza in casa.

Già da oltre un anno i due si erano separati. Carlo aveva una nuova compagna di Cinisi, Cetty, e aveva recuperato il rapporto con i figli. Perché dunque l’omicidio?

Proprio sul movente si concentrano adesso gli sforzi degli inquirenti, che ipotizzano la commistione di motivi economici e sentimentali.

Il movente

“Non si voleva separare, voleva tutelare la salute dei bambini – ha aggiunto Grispino – Voleva ricominciare tutto dall’inizio e lasciarsi alle spalle il passato. Luana aveva già da anni questa persona, che veniva a casa mia e faceva il genitore”.

La donna si riferisce chiaramente a Pietro Ferrara, amico di La Duca e amante di Luana. Anche lui in carcere con le stesse accuse. “Un giorno, mentre eravamo in loro compagnia, ho notato che si scambiavano sguardi particolari e ne parlai con la compagna di Pietro. Lei mi disse di non preoccuparmi”, ha spiegato. Dunque anche la moglie di Ferrara fu informata dei fatti. La stessa che oggi ai giornalisti del programma Chi l’ha visto? si dice certa dell’innocenza del marito.

L’omicidio di Carlo La Duca e i dubbi

Per gli inquirenti Carlo La Duca ha trovato la morte nel giorno stesso della scomparsa, il 31 gennaio del 2019. Quando, prima di recarsi dalla compagna Cetty, si sarebbe recato nel suo terreno dove Ferrara gli aveva chiesto un incontro per parlargli di una “simpatia particolare” con una donna.

La Duca ha detto alla compagna di voler registrare l’incontro, segno che evidentemente sospettasse già qualcosa. La sua auto, una Golf Gt grigia, è stata ritrovata grazie al Gps molto distante dal luogo ipotizzato del delitto, parcheggiata proprio dove avrebbe dovuto imboccare l’autostrada per raggiungere Cetty. I due – considerando che Ferrara venne contattato poco dopo – hanno fatto tutto da soli?

E ancora, il furto e l’uccisione dei cani di Carlo, ritrovati morti dentro i sacchi della spazzatura prima del delitto, sono frutto del loro ennesimo tentativo depistaggio?

Anche perché, dopo la scomparsa dell’imprenditore agricolo, i due avevano dichiarato agli inquirenti che l’uomo avesse in fieri una coltivazione di mandorle e che avesse maturato debiti con qualcuno, piangendo in tv e rivolgendo accorati appelli per il suo ritorno. Entrambe le circostanze, però, non hanno mai trovato riscontro.

Un giallo nel giallo: il pestaggio con i “mafiosi di Palermo”

Altro “giallo nel giallo” è un presunto pestaggio di un uomo e le minacce a suo genero, colpevoli di aver fatto delle proposte “indecenti” a Luana Cammalleri. I fatti sarebbero accaduto nella cantina dei La Duca nell’estate del 2017. Ma le persone coinvolte, comprese le vittime, hanno fornito versioni contrastanti, disconfermate dalle intercettazioni.

Ciò che appare evidente è che Cammalleri e Ferrara avrebbero fatto il possibile dopo l’omicidio per evitare che i fatti venissero scoperti, esercitando pressioni persino sulla stessa moglie di Ferrara che avrebbe assistito all’evento.

Per l’accusa – facendo salva l’ipotesi della madre di Carlo, che avrebbe raccontato come l’uomo fosse stato addirittura sodomizzato – la vittima sarebbe stata contattata da La Duca e da Ferrara che, in compagnia dei “mafiosi di Palermo” (come Cammalleri li definisce in un’intercettazione), l’hanno invitata a farsi da parte, nonché picchiata violentemente. Minacce, senza aggressioni fisiche, anche al genero. La vittima e il suo genero avrebbero in quell’occasione accusato la signora Luana di aver avuto un atteggiamento di “disponibilità” rispetto alla avance.

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