Emergono nuovi aggiornamenti sull’omicidio del 16enne di Troina Giuseppe Di Dio avvenuto a Capizzi, nel Messinese: il tribunale del riesame di Caltanissetta ha infatti respinto il ricorso presentato dall’avvocato Felice Lo Furno che chiedeva la revoca di Antonio e Mario Frasconà Filaro. Tutti e tre gli indagati restano in carcere.
La decisione del riesame
Il legale avrebbe chiesto la scarcerazione del padre e del fratello di Giacomo Frasconà Filaro, il 20enne che – stando a quanto si apprende – avrebbe fatto partire il colpo. Il giovane, lo scorso 5 novembre, aveva scagionato – nel corso della sua dichiarazione spontanea durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere Bodenza di Enna – gli altri due arrrestati. Tuttavia, al termine della camera di consiglio, i giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta hanno respinto il ricorso. Così, tutti e tre gli indagati resteranno per il momento dietro le sbarre: la difesa ha preannunciato il ricorso in Cassazione.
La ricostruzione dell’omicidio di Giuseppe Di Dio
Giuseppe Di Dio, giovane di soli 16 anni, è stato ucciso la sera di sabato 1 novembre in via Roma a Capizzi, piccolo comune in provincia di Messina. Un altro ragazzo è stato ferito. I carabinieri hanno provveduto a fermare subito i sopracitati tre indagati. Secondo una prima ricostruzione, la vittima, studente dell’istituto alberghiero, era davanti a un bar con alcuni amici in via Roma quando sarebbe giunta un’automobile con tre persone a bordo. Una di queste sarebbe scesa e avrebbe esploso colpi di arma da fuoco uccidendo il sedicenne e ferendo un altro giovane (di 22 anni).
La madre di Giacomo Frasconà: “Chiedo perdona da parte di mio figlio”
Nel corso della trasmissione Dentro la Notizia del 3 novembre, la madre di Giacomo Frasconà Filaro, il ventenne arrestato per l’omicidio di Giuseppe Di Dio, visibilmente provata, aveva spiegato: “Voglio dire che io mi dissocio da questa cosa che ha fatto mio figlio. È una cosa inspiegabile. Sono addolorata. Chiedo perdono da parte di mio figlio. Non doveva succedere”. Poi ha cercato di difendere il marito e l’altro figlio, anche loro fermati: “Mio marito lo stava portando a casa, lo voleva salvare. È andato a prenderlo per fermarlo”.

