Omicidio Luca Sacchi, "Anastasiya ha depistato", la ricostruzione - QdS

Omicidio Luca Sacchi, “Anastasiya ha depistato”, la ricostruzione

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Omicidio Luca Sacchi, “Anastasiya ha depistato”, la ricostruzione

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venerdì 11 Febbraio 2022

I nomi degli accusati - per diverse ipotesi di reato - dell'omicidio di Luca Sacchi. Tra loro anche quello della fidanzata Anastasiya Kylemnyk.

Omicidio Luca Sacchi, “Giovanni Princi, ha tenuto un comportamento ostativo all’accertamento della verità dei fatti e Anastasiya Kylemnyk ha mentito e cambiato versione più volte. Per fortuna i depistaggi non hanno colto nel segno e oggi si è potuto chiarire il contesto in cui è maturato l’omicidio”.

“Luca Sacchi ucciso senza motivo”, la ricostruzione dell’omicidio

Lo afferma il pm di Roma, Giulia Guccione, nel corso della requisitoria del processo legato all’omicidio del personal trainer, ucciso con un colpo di pistola a Roma, nell’ottobre del 2019, nel corso di una rapina.

Quella di Sacchi, per il rappresentante dell’accusa, “è una storia paradossale perché fin dalle prime battute Luca, la vittima, è stato fatto passare per l’accusato. Per questo oggi mi sento obbligata a fornire la verità processuale che risulta dalle carte. Perché è stato ucciso ? Il motivo a me ad oggi sfugge.

Lo zaino era nelle mani di Paolo Pirino. Il grilletto è stato premuto da Valerio del Grosso con gratuita violenza, non c’era motivo”. Per il pm questa vicenda “ha suscitato un clamore strumentalizzato anche dalle forze politiche. C’è chi in questo processo ha mistificato i fatti creando dei veri e propri depistaggi”.

I nomi degli accusati

Non hanno retto alla commozione i familiari di Luca Sacchi mentre la pm Guccione in aula ricostruiva le fasi dell’omicidio del giovane. In lacrime il padre Alfonso, fuori dall’aula bunker di Rebibbia, accanto alla madre e al fratello di Luca.

A processo con rito ordinario, davanti alla prima corte di assise, ci sono Valerio Del Grosso, autore materiale del delitto, e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio protagonisti dell’agguato mortale, Marcello De Propris, che consegnò l’arma del delitto, il padre di quest’ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola, e Anastasiya Kylemnyk, coinvolta nella seconda tranche dell’inchiesta, per la violazione della legge sugli stupefacenti e parte lesa nel procedimento perché vittima della rapina dello zainetto in cui sarebbero stati i settantamila euro per comprare 15 chili di marijuana.

 

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