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Omicron 4 e 5, dai sintomi alla reinfezione: tutto sulle nuove varianti

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Omicron 4 e 5, dai sintomi alla reinfezione: tutto sulle nuove varianti

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venerdì 06 Maggio 2022

Quali sono i sintomi delle varianti Covid Omicron 4 e 5? Posso essere reinfettato? E ho il raffreddore oppure il Covid? E posso capirlo senza tampone?

Quali sono i sintomi delle varianti Covid Omicron 4 e 5? Posso essere reinfettato? E ho il raffreddore oppure il Covid? E posso capirlo senza tampone? Difficile, ma non impossibile, soprattutto con la variante Omicron 4 e 5 che secondo molti è l’inizio della fine della pandemia perchè, appunto, con questo mutazione il virus sta iniziando a “raffredorizzarsi”.

Omicron 4 e 5, i sintomi

Omicron, da sempre, secondo gli esperti, è stata caratterizzata da numerose mutazioni e questo ci fa capire che avremo ulteriori subvarianti. Si è cercato di definire i sintomi di ognuna, ma non c’è una differenziazione così netta. Sicuramente ci sono stati sintomi più presenti e meno presenti.

All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, mentre Omicron interessa soprattutto le altissime vie respiratorie.

Dunque i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore, ma anche spossatezza, febbre (anche se non molto alta e non sempre), disturbi intestinali, mal di testa.

C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie. Il problema è che è così contagiosa che potrebbe provocare una quinta ondata.

Omicron 4 e 5, come distinguerle dal raffreddore

Uno studio ha elencato tre sintomi che dicono che una persona ha avuto la variante Omicron piuttosto che un raffreddore: la febbre (rara nel raffreddore),la totale perdita di gusto e olfatto, un mal di testa molto forte e anomalo.

Omicron 4 e 5, gli altri sintomi

Quello che hanno notato gli studiosi osservando i pazienti colpiti dalla Omicron, anche qui in Italia, è che un altro sintomo sarebbe una forte spossatezza, accompagnata da dolori muscolari e ossei. Talvolta potrebbero esserci anche un mal di testa di media intensità e la sensazione di gola irritata. 

Il prurito alla gola, tra l’altro, è un sintomo che non compare in chi è stato contagiato dalla Delta, che invece provocava febbre, difficoltà di respirazione, forte mal di gola, perdita di gusto e olfatto, alterazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue, compromissione polmonare.

Omicron 4 e 5, quando fare il tampone

Ci sono due indicazioni fondamentali da tenere presenti. Nel primo caso il tampone va fatto, ovviamente, quando si hanno sintomi che possono essere riconducibili all’infezione da Sars-CoV-2. Nel secondo caso, quando si ha avuto un contatto con un positivo e c’è il rischio di essersi contagiati. Ricordiamo infatti che anche gli asintomatici possono trasmettere la malattia. I tamponi più efficaci sono quelli molecolari, ma oggi anche quelli antigenici di ultima generazione risultano validi.

Omicron 4 e 5, rischi nuova ondata

“La continua evoluzione di Omicron” in sottovarianti che il virus Sars-CoV-2 genera “per eludere specificatamente gli anticorpi indotti dall’infezione da BA.1”, detta Omicron 1, prima versione del mutante ormai dominante nel mondo sotto forma di Omicron 2 (BA.2), “pone grandi sfide all’immunità di gregge” contro Covid-19 “e suggerisce che richiami fatti con vaccini mirati su BA.1 potrebbero non essere l’ideale per ottenere una protezione a largo spettro”.

A mettere in discussione l’utilità dei prodotti-scudo aggiornati per contrastare Omicron 1, in sperimentazione presso diverse aziende farmaceutiche, è uno studio cinese diffuso sulla piattaforma pre-print ‘bioRxiv’.

Il lavoro – commenta su Twitter il cardiologo e scienziato americano Eric Topol, direttore e fondatore dello Scripps Research Translational Institute, docente di Medicina molecolare – offre “una prima valutazione della fuga immunitaria” di BA.2.12.1, sottovariante che sta complicando la lotta a Covid negli Usa, e delle Omicron 4 e 5 (BA.4 e BA.5) che in Sudafrica stanno alimentando i timori di una quinta ondata epidemica.

“Rispetto a BA.2 – spiegano gli autori in un passaggio – BA.2.12.1, BA.4 e BA.5 mostrano una fuga immunitaria più forte dal plasma dei vaccinati con 3 dosi e, più sorprendentemente, dei convalescenti BA.1 vaccinati”.

Sulla base delle evidenze ad oggi disponibili, Topol riassume le caratteristiche delle ultime ‘figlie’ di Omicron. Rispetto a BA.2 (già il 30% più trasmissibile di BA.1), BA.2.12.1 viene indicata come più contagiosa di un 25%, mentre BA.4 e BA.5 del 10% circa.

Quanto alla capacità di ‘bucare’ l’immunità, se per BA.2 il potere di fuga immunitaria viene indicato con un segno +, per BA.2.12.1 e BA.4/5 è quantificato in 3 segni +, quindi 3 volte tanto. Ancora da valutare l’efficacia precisa di 2 o 3 dosi di vaccino contro il rischio di ricovero per BA.2.12.1 e BA.4/5, calcolato all’83% e al 50% rispettivamente per BA.2.

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