Omicidi e guerra di mafia, operazione contro i Barcellonesi - VIDEO

VIDEO | Un “giro” di omicidi e guerra di mafia, blitz contro i Barcellonesi: 7 arresti

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VIDEO | Un “giro” di omicidi e guerra di mafia, blitz contro i Barcellonesi: 7 arresti

Redazione  |
mercoledì 10 Gennaio 2024

Luce su casi di lupara bianca, sparizioni e delitti che hanno terrorizzato il Messinese negli anni Novanta. Ecco su quali casi sono emersi nuovi particolari.

I carabinieri del ROS di Barcellona Pozzo di Gotto hanno eseguito, con il supporto dei militari del comando provinciale di Messina e del 12° Nucleo Elicotteri dei carabinieri di Catania, sette misure cautelari a carico di una serie di soggetti ritenuti appartenenti (6 su 7) o vicini alla famiglia mafiosa dei Barcellonesi nell’ambito di un’operazione destinata a fare luce su una serie di omicidi commessi negli scorsi anni.

Ecco i dettagli del blitz e dell’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia. Sei degli indiziati sono accusati di appartenere al clan “barcellonese”; gli indagati sono accusati – nel rispetto della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva – di più delitti di omicidio premeditato aggravato del metodo mafioso, commesso al fine di agevolare le attività dell’associazione di stampo mafioso dei Barcellonesi.

Operazione antimafia contro i Barcellonesi, gli omicidi commessi

Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nel gennaio 2023 dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale su delega della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno consentito di accertare come gli arrestati, alcuni dei quali già condannati con sentenza definitiva per essere capi e promotori dei “Barcellonesi”, abbiano preso parte, in qualità di mandanti o esecutori materiali, ai seguenti fatti di sangue, commessi nell’ambito della cruenta guerra di mafia degli anni Novanta nel Messinese:

  • Omicidio di Angelo Ferro (27 maggio 1993, Milazzo);
  • Duplice omicidio di Antonino Accetta e Giuseppe Pirri, trovati cadaveri nel cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto il 21 gennaio 1992 e uccisi il giorno precedente;
  • Omicidio di Carmelo Ingegneri (11 luglio 1992, Barcellona Pozzo di Gotto);
  • Omicidio di Francesco Longo, avvenuto la sera del 28 dicembre 1992 a Barcellona Pozzo di Gotto;
  • Omicidio di Aurelio Anastasi (4 gennaio 1993, Barcellona Pozzo di Gotto);
  • Un caso di lupara bianca, l’omicidio di Giuseppe Italiano (data approssimativa 24 febbraio 1993, a Barcellona Pozzo di Gotto);
  • Un secondo caso di lupara bianca, l’omicidio di Giuseppe Porcino (data approssimativa 18 marzo 1993, Barcellona Pozzo di Gotto). Su questo omicidio, attribuito ai Barcellonesi, sono in corso gli scavi per ritrovare i resti a opera dei carabinieri del ROS e dei vigili del fuoco.
  • attentato a colpi di arma da fuoco avvenuto il 4 settembre 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. L’evento causo la morte di: Sergio Raimondi, Giuseppe Martino e Giuseppe Geraci. Relativamente a tale fatto di sangue nel 2022 si è giunti alla condanna definitiva dell’ergastolo disposta nei confronti di uno degli imputati in qualità di esecutore materiale.
  • Omicidio di Giuseppe Abbate (16 febbraio 1998, a Barcellona Pozzo di Gotto);
  • Omicidio di Fortunato Ficarra (1 luglio 1998, Santa Lucia del Mela). Per tale delitto sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato nel 2022, in altro procedimento altri cinque soggetti.

Le indagini

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La nuova operazione contro i Barcellonesi ha permesso, con l’aiuto di recenti dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Salvatore Micale, in passato appartenente al clan, ha permesso di accertare che gli odierni indagati avrebbero nel complesso partecipato, con differenti ruoli, ai 10 agguati sopra elencati, tutti eseguiti con le classiche metodologie mafiose utilizzando armi da fuoco e cogliendo di sorpresa le vittime. Tredici i morti in tutto, tra i 21 e i 55 anni.

Nel corso delle indagini è inoltre emerso che alcuni omicidi erano stati decretati dai vertici della famiglia mafiosa Barcellonese al fine di punire alcuni ragazzi poiché avrebbero commesso furti o spacciato droga senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione da parte dell’associazione, comportamenti considerati potenzialmente idonei a minare l’autorità dei vertici del sodalizio.

Il provvedimento si inserisce in un’ampia manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma dei carabinieri sta conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica. Gli indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

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