Le indagini riguardano presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo
Per l’ex vice presidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, e per altri 28 indagati è scattato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito dell’operazione Pandora. Le indagini, condotte dai Carabinieri, riguardano presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo.
Ricorso di Sammartino contro sospensione da funzioni pubbliche: fissata udienza
Sammartino, leader della Lega in Sicilia, risulta indagato per due presunti casi di corruzione. Il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore all’Agricoltura dopo essere stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip, provvedimento contro il quale ha fatto ricorso il suo legale Carmelo Peluso: l’udienza è stata fissata per il 26 giugno.
L’operazione Pandora
Due dei 29 indagati destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono in carcere, sono: l’ex sindaco di Tremestieri Santi Rando e Pietro Alfio Cosentino indagati per voto di scambio politico-mafioso per le amministrative del 2015. Tra gli indagati anche due esponenti di spicco di Cosa nostra: Francesco Santapaola e Vito Romeo, quest’ultimo cognato di Cosentino. L’inchiesta punta a fare luce anche su appalti e affidamenti dei lavori al Comune, fronte sul quale la Prefettura di Catania ha acceso un ulteriore faro disponendo diverse settimane fa un accesso ispettivo sull’Ente locale.
Le accuse nei confronti di Sammartino
Due i presunti casi di corruzione contestati dalla Procura a Luca Sammartino, professatosi estraneo ai fatti sin dall’apertura dell’inchiesta. Il primo è di avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta. Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria.
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