Eni, Asp e Comune insieme per la realizzazione di un reparto molto atteso dalla comunità. Due milioni di euro alla città nell’ambito del progetto nazionale contro l’emergenza Covid
GELA (CL) – La promessa di aprile è stata confermata, mettendo a tacere le illazioni dei giorni scorsi su una presunta marcia indietro. L’ospedale Vittorio Emanuele, entro il 2021 avrà una nuova Terapia intensiva, ristrutturata ed efficiente, con dieci posti letto di cui due dedicati all’isolamento, e macchinari all’avanguardia.
Sarà realizzata su un’area di circa mille metri quadri, al piano terra del Padiglione C del presidio ospedaliero di Caposoprano, collegata con il Blocco operatorio adiacente, con nuove aree dedicate all’accesso e alla sala d’attesa.
A curare la progettazione completa, la realizzazione delle opere e degli impianti fino al collaudo sarà Eni, che per il nosocomio gelese ha stanziato due milioni dei trenta previsti per fronteggiare l’emergenza Covid in tutte le aree del territorio nazionale in cui opera ed è presente.
L’avvio dei lavori è previsto entro il 2020, per una durata dai sei ai dodici mesi, a seconda dello scenario che sarà determinato dall’andamento dell’epidemia.
Il sindaco Lucio Greco e l’assessore comunale alla Salute, Nadia Gnoffo, hanno preso parte al sopralluogo che ha visto la presenza del presidente della Raffineria di Gela, Francesco Franchi, del responsabile Salute di Eni Filippo Uberti e del direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone. Sopralluogo propedeutico alla liberazione e alla cessione delle aree che saranno oggetto di ristrutturazione.
“Questi sono fatti – ha sottolineato il Sindaco Greco – e non chiacchiere. Il progetto per la nuova terapia intensiva sta andando avanti, inizia a prendere corpo e si sta individuando l’ala da recuperare. Il progetto è ancora preliminare, ma lo ritengo molto valido e realizzabile in tempi celeri. Intendo, comunque, convocare un ulteriore incontro con il direttore generale e tutti i primari del nosocomio per confrontarci e andare avanti in piena condivisione con chi vive l’ospedale e può dirci quali sono le esigenze e le carenze della struttura. Ci stiamo lasciando il passato alle spalle e anche con questo nuovo progetto guardiamo al green, all’industria sostenibile e alla salute”.
“Questa – ha aggiunto l’assessore Gnoffo – è la dimostrazione che la politica che si mette al servizio del territorio sa dare risposte concrete, nell’esclusivo interesse della città. È un segnale importante quello di Eni, Asp e territorio, insieme per un unico progetto a favore di Gela. Stiamo portando avanti un lavoro sinergico e meticoloso, affrontando i problemi e le tante criticità nelle giuste sedi istituzionali. Il nostro ospedale soffre tante ataviche carenze, sia in termini strutturali che di personale, ma abbiamo anche tante eccellenze che svolgono ogni giorno un lavoro straordinario”.
Il responsabile Salute di Eni, Filippo Uberti, e il presidente di RaGe, Francesco Franchi, hanno voluto rimarcare come “da Nord a Sud, Eni sia in prima linea nella lotta al Covid. Già a marzo abbiamo pensato a Gela e, dopo un’interlocuzione con l’Asp, abbiamo deciso di investire sulla Terapia intensiva dell’ospedale, in primis per rispondere alla pandemia attuale e poi per donare alla città una struttura che, a emergenza finita, possa restare a disposizione della comunità locale”.