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Ospedale nel Palermitano ancora in difficoltà, altre tende per i malati

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Ospedale nel Palermitano ancora in difficoltà, altre tende per i malati

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giovedì 06 Gennaio 2022

L’assessorato della salute ha dato il via a un progetto di supporto agli ospedali più sotto pressione per l’emergenza Covid

Stanno per essere installate altre due tensostrutture all’ospedale Civico e Villa Sofia, a Palermo,
dopo quella installata all’ospedale Vincenzo Cervello
. L’assessorato della salute ha dato il via a un progetto di
supporto agli ospedali più sotto pressione per l’emergenza Covid e prevede il posizionamento di un posto medico avanzato adiacente ai pronto soccorso.

Sono strutture dove è possibile assistere i pazienti in attesa di decidere per il ricovero o la dimissione a seguito di indagini diagnostiche in modo da creare uno sfogo esterno alle sale del pronto soccorso. Sono state coinvolte sia la Croce rossa che le organizzazioni di volontariato, ad esempio le Pubbliche assistenze.

Ospedali in difficoltà

Aumentano i ricoveri e la pressione nelle aeree di emergenza degli ospedali palermitani dove tornano le code delle ambulanze. Anche ieri i sanitari del 118 sono stati impegnati nel trasporto di decine di pazienti positivi al Covid che necessitano del ricovero. Tanto che molte ambulanze sono state dirottate verso l’ospedale di Partinico. Parecchie ambulanze erano in attesa di ‘sbarellarè e tornare in servizio dopo la sanificazione che si rende necessaria per i protocolli anti covid, sulla rampa d’accesso al pronto soccorso dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo.

“Non è cambiato niente”

«Siamo nella stessa situazione delle precedenti ondate – dichiarano Domenico Amato, segretario regionale Confintesa Sanità Sicilia, e Mario Manzo, coordinatore Confintesa 118 Sicilia – per tutta la giornata di ieri si sono formate lunghe file davanti agli ospedali. Urge la creazione di nuovi posti per i ricoverati. Al Cervello ormai l’ospedale è saturo e al Civico è stato riconvertito un reparto che ancora deve entrare in funzione».

Concludono: «E’ inammissibile è che a due anni dall’inizio di questa pandemia si debba ancora assistere a scene simili, dove a pagare sono il personale sanitario del 118 siciliano ed i pazienti da essi soccorsi; non per ultimo la notizie che nelle farmacie di Palermo v’è scarsa reperibilità di tamponi rapidi, questo assessorato non può non rispondere ai cittadini siciliani di questa inspiegabile impreparazione, e poco vale, se non a conferma di quanto da noi asserito, la riconversione di due reparti del Cervello a reparti Covid».

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