Pa, assumere persone di qualità - QdS

Pa, assumere persone di qualità

Carlo Alberto Tregua

Pa, assumere persone di qualità

mercoledì 30 Dicembre 2020

Governo e Regioni, avanti con forza

L’epidemia ha evidenziato con chiarezza l’insufficienza del sistema sanitario nazionale, che ha due governance: quella del Governo, che assegna risorse finanziarie alle Regioni, e queste ultime, che di fatto organizzano il servizio secondo le loro capacità.
Le disfunzioni del sistema sanitario, reclamizzato come uno dei migliori del mondo (una bufala), sono risultate evidenti non già per l’incapacità di chi stava in prima linea, cioé medici ed infermieri, ma da chi stava rinserrato dietro i tavolini e cioé la parte burocratica.
Nell’organizzazione regionale del servizio vi sono macroscopiche differenze fra le Regioni stesse e riguardano in primo luogo il rapporto fra personale medico ed infermieristico rispetto a quello amministrativo, i servizi in parte dati all’esterno rispetto ad altri organizzati in house, il rapporto con i cittadini, i quali chiedono di essere curati al meglio, ma spesso sono trattati come servi, messi in barelle nei corridoi.

Può darsi che il personale medico ed infermieristico sia stato insufficiente per affrontare un fatto eccezionale come l’epidemia, ma nessuno ha parlato dell’esubero del personale burocratico. Tuttavia, nell’intento di ingannare i cittadini, politici di ogni risma hanno cominciato a battere il tasto dell e assunzioni, facendo quella stupidaggine di consentire anche ai laureati in medicina di cominciare ad esercitare, parlando di laurea abilitante, come se un dottorino/a potesse curare i malati subito dopo la laurea.
Fermo restando lo sforzo che hanno compiuto medici ed infermieri (non tutti), rimane il fatto essenziale che coloro che sono stati a contatto con i malati, devono possedere qualità professionali verificate. Quindi, è del tutto fuori luogo quest’orda di assunzioni senza accertarsi della qualità necessaria dei candidati.
Si capisce cosa ci sta dietro: un forte clientelismo che ogni politico esercita per poter acquisire favori e voti in modo indebito.
Quindi, assumere (quando servono) medici ed infermieri in base al fabbisogno effettivo determinato dai servizi dei vari reparti. E non di più, perché i soldi dei cittadini vanno spesi bene e con profitto generale.
Se avete notato, ogni giorno ci propinano la cantilena dei morti con virus e non per virus; nessuna notizia riguardo i morti per cancro o per altre patologie. Delle due l’una: o nessuno muore più per cancro ed altre patologie, oppure quei morti vengono considerati di serie B, senza la stessa dignità dei primi.
Questo è uno sconcio perché si vuole mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sull’epidemia, in modo da giustificare le spese pazze di ogni genere, non sempre opportune e necessarie, che si sono e si stanno effettuando in tutti questi mesi.
Che dietro tutta questa situazione vi sia una sorta di mangia-mangia, è ipotizzabile, tenuto conto che da più parti, la corruzione in Italia (un cancro maledetto) viene stimata fra gli ottanta ed i cento miliardi. Dov’è collocata se non nell’esecuzione di commesse ed appalti pubblici?
Purtroppo non sempre vi è trasparenza, con la conseguenza che scoprire gli altarini è un gravoso fardello per la Guardia di finanza e per le Procure che si occupano di questi reati.

La questione delle assunzioni nelle Pubbliche amministrazioni nazionali e regionali non riguarda solo la sanità, ma anche la giustizia e tutti gli altri settori dove, per effetto di pensionamento, anche anticipato, molti dipendenti e dirigenti sono andati in quiescenza.
Intanto, vi sono dei cosiddetti Piani Triennali del Fabbisogno di Personale (PTFP), realizzati con criteri obsoleti, perché anziché stabilire il rapporto fra carico di lavoro, cioé evasione di fascicoli per ogni dipendente e dirigente, vengono indicati fumosi obiettivi, del tutto teorici, che non sono reali e realistici. E poi, perché questi Piani non determinano con precisione matematica il vero fabbisogno di risorse umane per qualifiche, qualità e risorse finanziarie.
L’articolo 97 della Costituzione prevede che si entri nelle Pubbliche amministrazioni per concorso pubblico, mentre oggi da più parti, sindacati per primi, si blatera l’assunzione o la stabilizzazione dei precari. Ma chi ha stabilito la loro qualificazione e la loro qualità? Nessuno. Nessuno, come disse Ulisse.
Così vengono beffati i cittadini.

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