Palermo, da Orlando un punto sui temi caldi della città - QdS

Palermo, da Orlando un punto sui temi caldi della città

Palermo, da Orlando un punto sui temi caldi della città

martedì 10 Novembre 2020

Il sindaco ha anticipato una possibile sospensione della Zona a traffico limitato diurna. Tra le questioni più spinose, il mancato trasferimento di 94 operai da un’azienda all’altra

PALERMO – “Se cala il traffico, sospendiamo la Ztl diurna”. Lo ha annunciato il sindaco Leoluca Orlando durante una seduta telematica del Consiglio comunale, convocata per affrontare l’emergenza Covid in città.

Stiamo monitorando i dati del traffico e dell’inquinamento – ha spiegato – e presto li renderemo pubblici. Se ci saranno le condizioni, l’Amministrazione comunale potrebbe sospendere la Ztl diurna”. In una dettagliata relazione Orlando ha snocciolato dati, numeri e provvedimenti nazionali e regionali che gli amministratori comunali hanno dovuto gestire durante la pandemia, una cosa “da mandare i sindaci dallo psicologo”.

“La cura dei malati Covid – ha detto – ha stressato un sistema sanitario che al 22 febbraio era del tutto inadeguato ad affrontare un’eventuale emergenza. Questo stress è stato attenuato dal fatto che la prima ondata è arrivata a Palermo e in Sicilia in ritardo rispetto ad altre regioni d’Italia e così ha consentito alla Regione Siciliana di adottare alcune misure urgenti e al sistema sanitario di organizzarsi. Anche la cittadinanza si è comportata bene, perché nel periodo tra fine febbraio e maggio Palermo è stata ultima tra le 107 città capoluogo sia per numero di morti sia per numero di contagiati. Per quanto riguarda l’aspetto produttivo e lavorativo, sicuramente i divieti posti in essere hanno prodotto un calo delle attività economiche e un pauroso, drammatico problema per i lavoratori. Per quanto riguarda il comparto culturale e artistico, lo stress economico profondo non ha riguardato soltanto le scuole e le università ma anche i musei, i cinema, i teatri e tutti gli operatori del settore culturale”.

“Come amministrazione comunale – ha aggiunto – abbiamo sempre ricercato la massima collaborazione istituzionale senza posizionamenti politici. In questo è stato importante e significativo il ruolo dell’Anci Sicilia (di cui Orlando è presidente, nda)”.

“Anche dal Consiglio comunale – ha sottolineato il primo cittadino – sono arrivate indicazioni importanti, come il regolamento sull’inclusione sociale o le proposte in materia di sostegno alle attività produttive. A trovarsi in una condizione drammatica sono stati in particolare gli invisibili. Per quanto riguarda i farmaci e i beni di igiene personale e di prima necessità, posso assicurare che nessuno è stato lasciato indietro, anche grazie al Terzo Settore. Tutti hanno avuto una risposta”.

Tornando ai temi amministrativi, Orlando ha colto l’occasione per parlare del mancato trasferimento di 94 operai della Reset alla Rap, usando ancora una volta toni durissimi nei confronti dei vertici della partecipata di igiene ambientale: “La mobilità interaziendale dalla Reset alla Rap – ha detto – serve a mettere in sicurezza la funzionalità della Rap e la stabilità finanziaria della Reset. Se fossimo riusciti a metterla in atto a gennaio non avremmo dovuto fare disperatamente ricorso all’ipotesi della cassa integrazione per gli operai Reset. Il prossimo anno, continuando così, la Reset sarà nuovamente in una condizione di precarietà. I lavoratori hanno già pagato fin troppo”.

Poi la stoccata: “Io considero il trasferimento di questi lavoratori una vicenda chiusa. Se gli amministratori della Rap non procedono presenterò un esposto in Procura. La mia non è un’esigenza di capriccio ma è una posizione confortata da esigenze complessive, dal parere del Segretario generale e, mi vergogno a dirlo, dal parere dell’Avvocatura comunale, che è una cosa che non si dovrebbe fare perché mortifica il ruolo del Segretario generale. L’Avvocatura comunale in ogni caso ha confermato il parere del Segretario generale. Per me, ripeto, la vicenda è chiusa. Non intendo più occuparmene”.

Spazio anche per una buona notizia, ossia il raggiungimento di un accordo tra la Rinascente e i proprietari dell’immobile di via Roma che eviterà la paventata chiusura del punto vendita che stava mettendo a rischio più di un centinaio di lavoratori: “Abbiamo salvato la presenza della Rinascente a Palermo e tutti i livelli occupazionali per nove anni e abbiamo previsto una clausola in base alla quale chiunque, tra nove anni, alla scadenza del contratto, dovesse utilizzare questo immobile, dovrà prendersi licenza e personale, configurandolo come un trasferimento di un ramo d’azienda”.

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