Palermo, le priorità del neo questore Leopoldo Laricchia - QdS

Palermo, le priorità del neo questore Leopoldo Laricchia

Palermo, le priorità del neo questore Leopoldo Laricchia

venerdì 23 Ottobre 2020


La guerra al fenomeno della criminalità organizzata “non si può definire conclusa”

“Ringrazio il capo della Polizia per avermi affidato la Questura più significativa d’Italia per i poliziotti”. Questo il primo pensiero del nuovo questore Leopoldo Laricchia, rivolto a Franco Gabrielli. Un saluto è stato poi rivolto al predecessore, Renato Cortese, che nel capoluogo siciliano per tre anni “ha svolto un lavoro encomiabile sotto tutti i punti di vista. Lo ringrazio moltissimo e non c’è bisogno che io dica quanto sia nel cuore di tutti noi”.

Un lavoro, una nuova sfida per Laricchia che si affaccia a Palermo dopo l’esperienza di Brescia: “A questa Questura – ha affermato – mi accosto con grande rispetto verso una città, una provincia, un’istituzione come la nostra, che ha pagato al prezzo del sangue la lotta al fenomeno mafioso”.

Lotta alla mafia, contrasto al Coronavirus e fiducia nelle Forze dell’ordine. Questo ciò che chiede il nuovo questore alla città di Palermo: “Cercherò di mettere la mia esperienza e la mia capacità – ha affermato – a disposizione della cittadinanza. Mi sento di dire alla città di avere fiducia nella Polizia, che è una grande squadra che ha sempre lavorato con sacrificio. La sfida da affrontare al momento è anche quella legata al Coronavirus”.

“Per quanto concerne la lotta al fenomeno mafioso – ha aggiunto – penso che debba andare avanti. Non si può definire conclusa. È un’attività che deve continuare con la massima attenzione e su cui non possiamo abbassare la guardia. Questo fenomeno muta in continuazione e il fatto che oggi non si spari o si spari meno non significa che possiamo dormire su due guanciali”.

L’uscente Cortese, “Palermo, ti lascio col cuore spezzato”

“Ciao Palermo, è arrivato il momento di andare, di partire, di lasciarti… con il cuore spezzato vado via da una città che mi ha accolto con affetto, che mi ha visto crescere e invecchiare”. Questo il messaggio scritto dal questore uscente Renato Cortese, destinato ad altro incarico dopo la condanna a cinque anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per il sequestro e l’estradizione di Alma Shalabayeva, in una lettera alla città”.

“Oggi – ha aggiunto – vedo una Palermo sempre straordinariamente bella, affascinante e testarda, che si è ripresa quello che credevano di poterle strappare: il futuro. Palermo è la migliore parte di me. Una bellezza caleidoscopica, dai mille volti: quello della solidarietà, della speranza, del coraggio, della cultura, della coscienza civile, della sete di giustizia, della curiosità dell’amore, che porterò con me, nel continuare il mio cammino”.

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