Palermo, giovedì arriva il questore Leopoldo Laricchia - QdS

Palermo, giovedì arriva il questore Leopoldo Laricchia

redazione web

Palermo, giovedì arriva il questore Leopoldo Laricchia

lunedì 19 Ottobre 2020

Al posto di Renato Cortese, dopo la condanna di quest'ultimo a cinque anni per sequestro Shalabayeva. Oggi manifestazione di solidarietà a Cortese, "Indelebili le immagini di quando, a Corleone, arrestò il boss latitante Bernardo Provenzano"

Giovedì prossimo giungerà a Palermo il nuovo questore Leopoldo Laricchia, al posto di Renato Cortese, dopo la condanna di quest’ultimo a cinque anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per il sequestro e l’estradizione di Alma Shalabayeva, moglie di un dissidente kazaco.

Laricchia, nato a Livorno, ha 61 anni, è laureato in Giurisprudenza a Pisa e, dopo esperienze professionali come ufficiale nella Capitaneria di Porto e nel mondo bancario è entrato in Polizia nel 1989 vincendo il concorso per Vicecommissario. Assegnato alla Questura di Torino, ha poi diretto i Commissariati di Volterra e Pontedera in Toscana. Poi, vinto il primo concorso dirigenziale, è stato promosso Primo Dirigente e assegnato alla Questura di Pisa come Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione. Poi, nel marzo del 2019, è stato nominato questore a Brescia.

Al suo posto a Brescia arriverà Giovanni Signer, che era questore a Caltanisetta dal 2017 e che a sua volta ha lasciato l’incarico a Emanuele Ricifari.

Oggi manifestazione di solidarietà a Cortese

Oggi pomeriggio, intanto, in piazza Verdi, si svolgerà una manifestazione di solidarietà per riconoscere l’operato dell’ex questore Cortese, destinato dal capo della polizia a un altro incarico dopo la sentenza del Tribunale di Perugia.

La manifestazione è stata annunciata dal consigliere comunale di Sinistra Comune, Marcello Susinno.

Una manifestazione nata, ha affermato Susinno, “perché si ritiene di dover riconoscere il lavoro straordinario svolto in questi anni, in una città difficile come Palermo, da Cortese”.

“La solidarietà – ha aggiunto – avrà comunque luogo nel grande rispetto per la magistratura e per i giudici che nella loro assoluta indipendenza giudicano i reati”.

“Rimarranno indelebili in noi – hanno detto Antonio Nicolao, Marcello Susinno e Marcella Chirchio in una nota -, quelle immagini dell’aprile del 2006, quando Cortese era a capo della squadra catturandi palermitana, e a Corleone è stato prelevato nella masseria di Montagna dei Cavalli il boss latitante Bernardo Provenzano”.

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