Palermo, mobilità dolce e ciclabili: testa bassa e pedalare - QdS

Palermo, mobilità dolce e ciclabili: testa bassa e pedalare

Gaspare Ingargiola

Palermo, mobilità dolce e ciclabili: testa bassa e pedalare

giovedì 19 Gennaio 2023

L’Amministrazione comunale ha annunciato 28 chilometri per due nuove piste che vedranno la luce entro il 2026. Brutte notizie, invece, per la Greenway con Monreale, ormai definanziata

PALERMO – L’assessore alla Mobilità Maurizio Carta ha presentato lo studio di fattibilità tecnico-economica di due nuove piste ciclabili per una lunghezza totale di 28 chilometri. Collegheranno rispettivamente il campus universitario di viale delle Scienze alla Stazione centrale e agli ospedali Civico e Policlinico e la Stazione Notarbartolo al centro storico e alla Zisa.

I due itinerari fanno parte del Piano della mobilità dolce del 2015, che prevede la realizzazione di ben 80 chilometri di ciclovie (per una spesa complessiva di 29,6 milioni) e la manutenzione dei 50 chilometri già esistenti. La gara di progettazione è stata pubblicata a giugno 2021 con una base d’asta di 218 mila euro e aggiudicata lo scorso settembre al Raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Parcianello & Partners Engineering (mandataria), Cooprogetti, Sering Ingegneria e l’architetto Andrea Maugeri.

Si partirà, dunque, con i primi due lotti grazie a un finanziamento del Pnrr di 7,5 milioni. I primi 10 chilometri saranno realizzati entro il 2023, gli altri 18 entro il 2026. Scendendo nel dettaglio, la ciclovia Campus universitari-Poli ospedalieri sarà lunga 12,2 chilometri e collegherà la cittadella universitaria di viale delle Scienze, le Facoltà di via Archirafi, la Stazione Centrale, gli ospedali Policlinico e Civico, la Stazione Guadagna e il ponte in corso dei Mille.

La ciclovia Grandi attrattori culturali sarà lunga 24,55 chilometri e unirà la Stazione Notarbartolo, i Cantieri Culturali alla Zisa, corso Calatafimi, via Pitrè, via Dante, via Cavour, piazza Indipendenza, il Tribunale, la Cattedrale e i teatri Massimo e Politeama.

“La mia visione della mobilità sostenibile – ha detto Carta – ritiene che la mobilità ciclabile debba diventare a tutti gli effetti una parte essenziale del trasporto pubblico locale agevolando gli spostamenti di ultimo miglio. Per condividere questa visione ho presentato lo studio di fattibilità ai presidenti di Circoscrizione e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei ciclisti. La proposta ha ricevuto un’ampia condivisione e il plauso per il metodo della condivisione degli obiettivi e dell’attenzione alle istanze delle comunità locali e delle comunità dei ciclisti. Ringrazio gli uffici, e in particolare gli architetti Silvana Chirco e Giovanni Sarta, e le società per il prezioso lavoro svolto e le Circoscrizioni per il contributo di concretezza e disseminazione dei principi della città del futuro prossimo”.

“Una nuova visione di città – ha commentato il sindaco Roberto Lagalla – presuppone nuovi modi di percorrerla, con meno emissioni e più sicurezza, con meno disagi e più piacevolezza. Per questo ringrazio l’assessore Carta che sta dando esecutività alla nostra visione di una città più sostenibile e a misura delle persone, condividendola con tutti i portatori di interesse, in modo che sia sempre più una immagine comune di futuro”.

Capitolo Greenway Monreale-Palermo

Per una buona notizia, ce n’è purtroppo una cattiva. La greenway Monreale-Palermo, che tra le altre cose avrebbe dovuto attraversare il nascente parco di Villa Turrisi (si veda il Quotidiano di Sicilia del 14 gennaio), dopo anni di attesa e di soldi pubblici spesi per progettarla è stata “definanziata”. Ne hanno dato notizia gli assessori Carta e Salvatore Orlando (Lavori pubblici) durante la seduta del 30 novembre in III Commissione consiliare.

Come si evince dal verbale pubblicato di recente sul sito istituzionale di Palazzo delle Aquile, infatti, “nel corso del dibattito si apprende che la greenway è stata definanziata ma è un progetto che verrà riprotetto nelle ciclovie. I finanziamenti sotto i 25 milioni di euro sono stati tutti definanziati”, tranne le opere commissariate.

“La greenway – si legge ancora nel verbale – non ha neppure la progettazione esecutiva, tanti sono stati i ritardi e l’Amministrazione comunale è mancata su questo”. Orlando ha riferito che “non si esclude un rifinanziamento del progetto ma a oggi non lo possiamo dare per scontato” mentre Carta ha aggiunto che “si cambierà il modello gestionale del progetto e si inserirà in altre opere da programmare”. Senza contare che “i quindici milioni di euro che erano previsti adesso non bastano più, ne servirebbero almeno sette in più”.

Per dirla in breve, non c’erano i soldi, e a dirla tutta neppure i progettisti: “I Rup si occupavano di troppi progetti in contemporanea, progettavano senza una reale interlocuzione con il sindaco ed erano privi di collaborazione” mentre adesso “sono previste le assunzioni di undici dirigenti, che avverranno dopo l’approvazione del Bilancio e del Consolidato (avvenuta a fine 2022, nda)”. Saranno loro, hanno promesso i due assessori, “a cambiare sicuramente le cose in merito alle varie progettazioni”.

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