Palermo, Orlando supera la prova della sfiducia - QdS

Palermo, Orlando supera la prova della sfiducia

Palermo, Orlando supera la prova della sfiducia

mercoledì 16 Settembre 2020

Già fissato un confronto fondamentale per sabato prossimo, alla ricerca di un’unità perduta. Per il sindaco l’occasione per fare il punto sui punti caldi per la città: dai cimiteri alla mobilità

PALERMO – L’esito è stato scontato, meno il modo in cui ci si è arrivati. Con venti voti contrari e 19 favorevoli il Consiglio comunale (per la prima volta in presenza dopo sei mesi di dibattiti digitali) ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Leoluca Orlando, che dunque potrà portare avanti il suo mandato fino al 2022. Anche il presidente del Consiglio Salvatore Orlando ha votato contro.

Per approvarla servivano 24 sì. L’opposizione, cioè, avrebbe dovuto convincere almeno cinque orlandiani: un’impresa ardua fin dall’inizio, che pure aveva compattato i gruppi di minoranza, per mesi impegnati in un sottile lavoro di cesello per redigere il testo della mozione. Lunedì, però, il fronte dell’opposizione è apparso sfaldato e sono volati gli stracci tra il Movimento 5 stelle e il gruppo Oso, da una parte, e il centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), dall’altra.

“Alcuni esponenti di maggioranza – ha attaccato durante il suo intervento il capogruppo pentastellato Antonino Randazzo – ci hanno chiesto di fare un passo di lato accusandoci di appiattirci sulle posizioni del centrodestra di questa città. Noi rivendichiamo la nostra autonomia sia dal centrodestra sia da Orlando e dai suoi fedelissimi. Se c’è qualcuno che in questi anni ha allargato la platea e il suo consenso verso la destra eventualmente è stato il sindaco di questa città”.

“Io non ho nulla da condividere con Lega e Forza Italia”, ha invece scandito Ugo Forello (Oso).

Anche la maggioranza, va detto, ha mostrato un certo disagio, mentre la città affoga tra i rifiuti e centinaia di bare sono accatastate al cimitero dei Rotoli. Se da un lato Sinistra Comune ha difeso con la capogruppo Barbara Evola le scelte sulla mobilità del suo assessore Giusto Catania, dall’altro quello del Pd Rosario Arcoleo ha riconosciuto che “serve una svolta immediata, non possiamo rimanere in mezzo al guado”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici: “Non serviva una mozione di sfiducia per ricordarci che dobbiamo cambiare rotta e ascoltare la città. Ultimamente il nostro modo di approcciarci alla città non è più il dialogo ma l’arroganza. Chiedo al sindaco di correggere subito il tiro”.

Ha poi preso la parola Orlando che ha risposto punto su punto a tutte le contestazioni, salutando la mozione di sfiducia come “un momento di chiarezza. Si tratta di una mozione squisitamente politica, che consegnerebbe la città per un anno e mezzo ad un commissario regionale. Questa maggioranza è una straordinaria unione di minoranze che sta in piedi perché c’è una visione condivisa. Nella minoranza non c’è una condivisione di visione ma di obiettivo. Una posizione disperata, non costruttiva”.

“Nella mozione – ha proseguito – ci sono tutte le ossessioni dell’opposizione: la Ztl, le pedonalizzazioni, le piste ciclabili, l’alluvione del 15 luglio. E non c’è uno solo dei fenomeni corruttivi menzionati da questo testo che non sia partito da una denuncia della nostra amministrazione”.

Il Professore ha annunciato “il taglio dell’80% della Tari per tutte le attività commerciali grazie ai fondi arrivati dallo Stato” e si è scusato per l’emergenza rifiuti sottolineando però che “abbiamo evitato che la Rap diventasse un focolaio della pandemia, sarebbe stata una catastrofe. A breve tutti i 1.800 operai saranno sottoposti al test”.

Ha poi ammesso che “le pedonalizzazioni non sono forse come le vorremmo anche da un punto di vista estetico e le piste ciclabili potrebbero essere migliorate o modificate ma è importante intanto che vengano fatte perché tolgono spazio alle automobili”.

Inoltre, sull’emergenza cimiteri “ci ho messo la faccia. Ho già presentato tre denunce in procura, stiamo portando avanti il progetto del nuovo cimitero a Ciaculli e abbiamo ordinato un forno crematorio mobile e 170 loculi prefabbricati mentre altri settecento li troveremo grazie a una procedura di gara, da collocare all’interno di nuovi spazi trovati ai Rotoli. Intanto da quando me ne occupo io abbiamo fermato l’aumento delle salme. Chiedo al Consiglio di contribuire approvando la modifica al regolamento cimiteriale”.

Orlando ha anche lanciato un avvertimento alla sua maggioranza: “Sono tutto tranne che stanco. Non tiro i remi in barca ma sarò comunque io a staccare la spina se un giorno vorrò dimettermi. Se muoio stanotte, muoio felice. Posso dire: ‘Missione compiuta, ma non completata’. Ma nessuno immagini che si andrà avanti comunque e a qualunque prezzo. Confido che al prossimo vertice di maggioranza (sabato prossimo, nda) ritroveremo la concordia”.

Il sindaco si è congedato annunciando l’intenzione di querelare Giulia Argiroffi (Oso), protagonista di un intervento durissimo che ha chiamato in causa anche Lima e Ciancimino auspicando l’arrivo di un commissario “che mandi metà dei documenti di questa Amministrazione alla Corte dei Conti e l’altra metà in Procura”.

“Io so – ha ribattuto Orlando – chi sono stati i miei compagni di viaggio in quest’aula nel 1985, nel 1993 e oggi. E so anche chi sono stati i miei avversari, da Ciancimino a Salvini, passando per Lima, Andreotti e Bevilacqua”.

I commenti
Le voci di destra e della sinistra

PALERMO – “Abbiamo chiesto con forza un radicale cambiamento della gestione della macchina comunale. La maggioranza dei cittadini è fortemente contraria a questa Giunta. Occorre un cambiamento in alcuni settori e in alcune aziende: dall’edilizia privata ai lavori pubblici, dal traffico alla mobilità”. Così si è espresso il capogruppo di Forza Italia e vice presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, all’indomani della bocciatura della mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando.

“L’Amat – ha aggiunto – necessita di un nuovo contratto di servizio. La Rap ha bisogno di un nuovo assetto e di nuovo personale. La città è abbandonata: si pensi ai rifiuti, ai marciapiedi, alle strade, ai trasporti. La vicenda delle piste ciclabili è sintomo di improvvisazione”.

Per il consigliere comunale azzurro “sulla città soffia un vento di cambiamento che spazzerà le nuvole di questa Giunta. Poi, a Palermo splenderà una nuova aurora”.

Di tutt’altro avviso, ovviamente, Sinistra Comune che ha rinnovato la fiducia al sindaco e guarda con grande interesse al vertice di maggioranza di sabato, affinché “emergano proposte operative che siano risolutive dei problemi cogenti della città”.

“Emergenza cimitero – hanno sottolineato i portavoce Antonella Leto, Luigi Carollo, Alberto Mangano e Ramon La Torre – rifiuti, misure di contrasto al mutamento climatico, politiche del personale, diritto alla scuola, periferie e nuove povertà sono, come altre vertenze, ambiti in cui agire in maniera radicale”.

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