“Stupore e amarezza” per la decisione di non inserire l’area di Bagheria tra le destinatarie di un Ospedale di comunità. Chiesto un incontro urgente per rivedere il Piano sanitario
PALERMO – I sindaci del Distretto socio-sanitario 39 (Filippo Maria Tripoli per Bagheria, Paolo Martorana per Ficarazzi, Pino Virga per Altavilla Milicia, Giovanni Di Giacinto per Casteldaccia e Salvatore Sanfilippo per Santa Flavia) alzano la voce e chiedono maggiore attenzione per il territorio da parte della Regione sul fronte dei servizi sanitari per la comunità.
In particolare, i primi cittadini hanno deciso di intervenire dopo che l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha annunciato in Commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana che i fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità della Regione Sicilia saranno utilizzati per 39 Ospedali di comunità, 146 Case della comunità hub (Cdc) e 49 Centrali operative territoriali (Cot).
“Apprendiamo con stupore e amarezza – hanno scritto i sindaci – che nel Distretto socio-sanitario 39 di Bagheria non è previsto nessun ospedale di comunità, nonostante il nostro Distretto sia costituito da una popolazione di centomila abitanti, abbia un alto tasso di povertà sanitaria che contrastiamo con tutte le nostre forze e abbia sofferto e pagato un prezzo altissimo, come vite umane, in questa pandemia da Covid-19. Riteniamo ingiusta e illogica la scelta operata dall’Amministrazione regionale, lesiva delle necessità del nostro territorio e delle nostre cinque comunità”.
Ciò che lamentano gli amministratori è soprattutto la mancanza di dialogo con i vertici regionali. “Non è stato avviato – hanno spiegato nella missiva Tripoli, Martorana, Virga, Di Giacinto e Sanfilippo – nessun confronto con i sindaci del Distretto, nessun contatto, nessuna condivisione di criteri e metodi, nonostante il Pnrr preveda il coinvolgimento e il confronto con le comunità locali e con la rete territoriale. Riteniamo necessario e fondamentale la realizzazione di un ospedale di comunità nel nostro territorio, insieme alla Casa della salute già finanziata con i fondi ministeriali, per avviare un’assistenza sanitaria territoriale e di prossimità cosi come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
I sindaci hanno concluso la loro lettera definendo “inaccettabile” le decisioni della Regione, “irrispettose delle istituzioni e delle comunità locali”. Per questo è stato chiesto al Governo regionale “di programmare un incontro urgente con i sindaci del Distretto 39, di rivedere l’intero Piano sanitario, di attenersi alle indicazioni del Pnrr, di confrontarsi con i sindaci dei territori e di prevedere anche nel nostro Distretto la realizzazione di un Ospedale di comunità”.
