Palermo, pubblico, privato o in Borsa, scontro sul futuro di Gesap - QdS

Palermo, pubblico, privato o in Borsa, scontro sul futuro di Gesap

Gaspare Ingargiola

Palermo, pubblico, privato o in Borsa, scontro sul futuro di Gesap

mercoledì 21 Dicembre 2022

Tutti contro tutti sul futuro dello scalo Falcone-Borsellino: c’è chi invoca un modello già utilizzato nel resto del Paese e chi punta su Piazza Affari. E c’è la questione del Piano di sviluppo

PALERMO – È bastata una dichiarazione del sindaco Roberto Lagalla a scatenare un tutti contro tutti sulla privatizzazione della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino del capoluogo siciliano.

Il Movimento 5 stelle e i sindacati si sono opposti proponendo piuttosto la quotazione in Borsa, mentre il governatore Renato Schifani dapprima ha rilanciato la proposta estendendola anche ad altri scali dell’Isola, poi ha battibeccato a distanza con l’amministratore delegato della Gesap Giovanni Scalia. In campo sono scesi anche i sostenitori dell’ex primo cittadino Leoluca Orlando, Valentina Chinnici e Massimiliano Giaconia, che hanno invocato “cautela e prudenza” chiedendo di aggiornare la valutazione del valore di mercato della società.

Non è la prima volta che la politica tira in ballo la cessione ai privati dello scalo del capoluogo, le cui quote sono così ripartite: 41,3% alla Città Metropolitana, 31,5% al Comune di Palermo, 22,7% alla Camera di Commercio, quasi il 3% al Comune di Cinisi e le restanti azioni a privati e associazioni di albergatori, industriali, agricoltori e allevatori. In pratica il sindaco metropolitano è in grado di spostare da solo l’ago della bilancia (per oltre il 72%) da una parte o dall’altra. Anche Orlando, all’inizio del suo quarto mandato, aveva accarezzato l’ipotesi della privatizzazione, salvo poi cambiare idea dopo la rielezione nel 2017. Adesso è il suo successore Lagalla a riportare in auge la questione.

Intervenuto sul caro voli, l’ex rettore ha individuato la soluzione nella gestione privata: “Sul tema del caro voli – ha detto – non si può mettere da parte la riflessione che riguarda l’opportunità di privatizzare gli aeroporti. Solo con una gestione privata, che ormai si registra in tutta Italia tranne che in Sicilia, si può pensare di rendere gli scali ancora più competitivi, aumentando il numero di tratte e di aerei, anche a beneficio dei viaggiatori. Se si pensa all’aeroporto Falcone-Borsellino, per esempio, è chiaro che bisogna operare mettendo in campo tutte le procedure per vendere lo scalo a un prezzo equo di mercato e non certo di svendere un patrimonio di questa portata”.

Apriti cielo. Per il capogruppo del M5s in Consiglio comunale, Antonino Randazzo, quello del sindaco è “un vero e proprio autogol. Sarebbe un errore strategico da parte del Comune mettere in vendita la società che gestisce l’aeroporto. Chiedo al sindaco e alla sua Giunta di centrodestra di scartare tale ipotesi, che sarebbe un grave errore. Chiedo, anzi di avviare un processo di rafforzamento della società con la quotazione in Borsa”.

L’ipotesi di Piazza Affari piace anche ai sindacati. Per Gianluca Colombino, segretario generale della Legea Cisal, “privatizzare oggi la Gesap sarebbe un errore imperdonabile: proprio nel momento in cui il turismo sta ripartendo e la società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino sta tornado ai numeri pre-pandemia, avvicinandosi in un paio d’anni allo storico traguardo dei dieci milioni, la privatizzazione si trasformerebbe in una svendita a danno dei cittadini. Le ultime gestioni della Gesap hanno dimostrato, numeri alla mano, che il pubblico non è sempre sinonimo di inefficienza e che il privato non lo è di efficienza e il caro-voli con le società di gestione non c’entra assolutamente nulla. La vera ricetta per rilanciare la Gesap è invece la sua quotazione in Borsa, come già fatto con successo altrove”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Mario Ridulfo, Francesco Piastra (Cgil Palermo) e Gaetano Bonavia (segretario della Filt Cgil Palermo), che hanno espresso “preoccupazione per il rischio che si avvii un processo di privatizzazione di un’azienda che funziona, e che ha prodotto buoni risultati, senza un confronto con i lavoratori e con lo scopo di fare solo cassa. Chiediamo all’Amministrazione comunale di avviare una discussione pubblica sul tema delle aziende partecipate del Comune, come chiesto durante l’incontro di alcune settimane fa tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e il sindaco Lagalla”.

La deputata regionale e consigliera comunale Valentina Chinnici e il consigliere Massimo Giaconia del gruppo Progetto Palermo hanno posto l’accento, invece, sul Piano di sviluppo dello scalo e sulla necessità di una continuità gestionale: “Le Amministrazioni di centrodestra – hanno attaccato – usano facilmente lo slogan della privatizzazione come se fosse la panacea di tutti i mali. Per quanto riguarda la Gesap, ci sembra azzardato parlare subito di vendita senza tenere conto dello sviluppo e della crescita che la società ha avuto in questi anni, reggendo adeguatamente l’urto della pandemia tanto da recuperare e superare le percentuali nazionali di crescita dei flussi di passeggeri nell’anno corrente. Tali dati incontrovertibili impongono cautela e non soluzioni sbrigative, soprattutto è indispensabile e prioritario tenere conto della stima reale del valore della società, visto che l’ultima stima risale addirittura a otto anni fa”.

“L’accento va posto invece – hanno concluso – sul Piano di sviluppo già avviato, che ha portato alla realizzazione di opere importanti come la seconda pista e l’area cargo, per la quale si prevede ancora un ampliamento fino a mille metri quadrati rispetto agli attuali trecento. Ma soprattutto le opere previste dal piano riguarderanno l’estensione del side terminal con un investimento di spesa di oltre 23 milioni di euro, nonché tutte le opere di efficientamento energetico e la funzionalizzazione di tutti gli spazi, compresi gli stalli di sosta degli aeromobili e il sistema di movimentazione bagagli”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017