Home » Fatti » Mondo Sport » Palermo al quarto posto con la miglior difesa, ecco le pagelle di fine anno

Palermo al quarto posto con la miglior difesa, ecco le pagelle di fine anno

Palermo al quarto posto con la miglior difesa, ecco le pagelle di fine anno

Il primo bilancio per i rosanero è decisamente positivo con una squadra in crescita e giocatori sempre più decisivi. Le nostre pagelle di fine 2025 a una giornata dal termine del girone di andata

Quarto posto a quattro lunghezze dalla zona promozione, migliore difesa del campionato con 13 reti subite e una serie positiva che dura da sei giornate. È positivo il bilancio del Palermo dopo l’ultima fatica del 2025 ed è ancora migliorabile visto che manca una partita alla conclusione del girone di andata che si chiuderà con la trasferta di Mantova il prossimo 11 gennaio.

L’analisi della stagione

I rosanero allenati da Filippo Inzaghi sembrano aver trovato la loro dimensione e il loro ritmo dopo un avvio altalenante. Il bilancio parla di 33 punti frutto di nove vittorie, sei pareggi e tre sconfitte. Protagonista in assoluto, almeno dal punto di vista numerico, è senza dubbio Joel Pohjanpalo a segno 12 volte e capocannoniere incontrastato del campionato cadetto. Ma da sottolineare anche il rendimento di Joronen tra i pali e si segnalano anche otto partite senza reti subite.

Tra le vittorie da ricordare i due 5-0 al Pescara e alla Carrarese in casa ma anche i colpi esterni a Bolzano col Sudtirol, La Spezia ed Empoli. Unico neo casalingo, invece, lo 0-3 col Monza.

A questo si aggiunge anche l’eliminazione in Coppa Italia – non senza qualche rimpianto – al terzo turno sul campo dell’Udinese dopo però aver fatto fuori, ai rigori, la Cremonese.

Le pagelle di fine 2025

Joronen 8: Se il Palermo ha raccolto fin qui 33 punti buona parte del merito è anche suo. Il ruolo del portiere è più decisivo degli altri: un errore e cambia il risultato. L’estremo difensore finlandese è stato decisivo in diverse occasioni e spesso e volentieri è stato indicato tra i migliori, se non il migliore in campo. Anche col Padova ha evitato il peggio in almeno tre occasioni.

Bardi 6: Per lui solo due partite da titolare quella in Coppa Italia vinta ai rigori con la Cremonese con una sua parata decisiva e all’esordio in campionato con la Reggiana dove ha contribuito al successo. Poi l’infortunio e la panchina. Ma Bardi sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra di Serie B.

Avella e Gomis S. V. Solo panchina per gli altri due portieri rosanero.

Augello 6,5: Arrivato in estate per dare anima sulla sinistra soprattutto in fase di spinta offensiva. L’esperto terzino ha fin qui saputo coniugare le due fasi anche se a fase alterna. Quando si accende è uno spettacolo per gli occhi, dribbling e finte sono da applausi, ma alcune noie fisiche non gli hanno concesso fin qui quella costanza che avrebbe fatto sicuramente decollare definitivamente le sue quotazioni. Sono mancati assist e gol ma non l’impegno.

Bani 7,5: Un vero e proprio muro in difesa. Diventato capitano nel corso della stagione, l’ex centrale di Genoa e Frosinone ha raccolto la sfida di Inzaghi e sta contribuendo alle fortune, se non altro difensive, dei rosanero. Una vera e propria sicurezza con un rendimento costante e in crescita capace, inoltre, di offrire garanzie anche al resto del reparto. Se continua così il Palermo può sognare.

Bereszynski 7: Un avvio così così poi un crescendo. Unico neo grosso la sfortunata autorete col Modena per l’1-1 finale in casa. Episodio, peraltro, dubbio. Per il resto grande pulizia negli interventi e sicurezza. Anche lui è un pezzo importante del muro difensivo rosanero.

Ceccaroni 7,5: Dei centrali difensivi del Palermo è quello che si spinge più volentieri in avanti ed è quello che coniuga la copertura alla fase propositiva. Già nelle scorse stagioni queste qualità erano venute a galla, ora però sembra esserci un equilibrio maggiore che giova alla squadra e alle sue prestazioni personali. Pur non avendo segnato finora in questo campionato ha propiziato alcune marcature, non ultima quella ad Avellino per il momentaneo 1-1 di Ranocchia.

Pierozzi 7,5: Ad inizio stagione in pochi avrebbero creduto che sarebbe stato tra i protagonisti. Inzaghi ha trovato la sua giusta collocazione in campo e gli ha dato fiducia. L’esterno difensivo che però parte da una posizione più avanzata, ha ricambiato con gol e assist. Nelle prime giornate una sentenza, poi il rendimento ha avuto un normale rallentamento fisiologico. Quattro reti e tre assist fin qui sono un bottino da non sottovalutare. E c’è da scommettere che ancora non sia finita qui.

Diakitè 5,5: Non manca certamente l’impegno ma spesso e volentieri risulta confusionario. E in alcune occasioni ingenuo, leggasi Avellino, dove si fa espellere per doppia ammonizione per un fallo assolutamente evitabile a centrocampo. Partecipa alla festa del gol nel 5-0 al Pescara ma serve più ordine in difesa.

Peda 6: Tornato dalla Juve Stabia, il giovane difensore si è subito trovato a suo agio anche in rosanero in un contesto con molta più pressione. Inzaghi lo ha voluto fortemente ed è stato ripagato da buone prestazioni. Non sono mancati i momenti a vuoto ma tutto sommato è stata una delle sorprese più belle di questa prima ampia parte di stagione.

Veroli 6: Per lui poche presenze da titolare e tanti subentri ma ha trovato lo spazio per un assist (nel 2-1 esterno a La Spezia) e per dare buone indicazioni. È sicuramente in crescita.

Palumbo 7: Un gol e cinque assist. E una forma fisica che migliora. Questo il bilancio del centrocampista arrivato dalla Ternana per dare luce al centrocampo. Questa luce sta aumentando di intensità e i risultati si vedono. Manca la costanza e serve anche qualcuno che gli dia il cambio.

Gomes 6,5: In interdizione fa il suo dovere. Rompere il gioco avversario è il suo mestiere. Ed è cresciuto anche dal punto di vista caratteriale. La sua assenza per infortunio si è fatta sentire. La sua presenza dà equilibrio.

Segre 6,5: Alterna ottime prestazioni a match più opachi. Tre gol e due assist, sempre impegno a volte non supportato dalla lucidità. Rimane un punto fermo del centrocampo grazie al suo dinamismo ed esperienza. Ma può fare certamente di più.

Ranocchia 6,5: Sufficienza piena di stima. Le doti tecniche non gli mancano e con un po’ di costanza i risultati sarebbero decisamente superiori. Importante il suo gol ad Avellino. Può senza dubbio dare di più. E ci sono i margini.

Gyasi 5,5: Ci si aspettava oggettivamente di più dall’esterno arrivato da Empoli e con tanta esperienza (recente) in Serie A. La forma fisica ha certamente pesato sia sulla costanza che sul rendimento. Solo alcuni spunti interessanti ma probabilmente Inzaghi deve trovare la sua collocazione definitiva. Le doti tecniche sono indiscusse. Può essere l’uomo in più per il girone di ritorno ma finora non ha fatto vedere molto.

Vasic 6: La grinta non gli manca, il minutaggio comincia ad aumentare. Il classico sei di stima in un contesto che sta funzionando. Ha sfiorato anche il gol con la Carrarese centrando il palo e si procura il rigore trasformato da Pohjanpalo.

Blin 6: Per lui poche occasioni, da centrocampista arretrato ha dato sempre il suo apporto. Pochi appunti oggettivamente ma anche pochi spunti realmente decisivi. Si può fare certamente di più ma rimane una pedina importante nello scacchiere.

Giovane S. V.: Per lui 151 minuti complessivi. Troppo poco per esprimere un giudizio.

Pohjanpalo 8,5: È il re dei bomber della serie B con 12 reti. C’è anche una clamorosa tripletta alla Carrarese e una doppietta all’Empoli ma le reti sarebbero potute essere di più se a inizio stagione pali e traverse non avessero frenato le sue conclusioni. Segna tanto ma fa anche reparto a sé fornendo sponde e assist.

Le Douaron 6: Tanto impegno per il francese, tre reti (anche decisive) al Bari, ed Empoli e alla Sampdoria. Molto lavoro oscuro fatto di olio di gomito. Giusta la sufficienza per l’impegno e la dedizione profusa.

Brunori 6: L’ex capitano è al passo d’addio. Dovrebbe lasciare i colori rosanero per andare (secondo radio mercato) a Genova, sponda Sampdoria. Ha giocato poco ha segnato una rete. Anche in questo caso il sei è di stima per quanto dato in passato: nessuno dimentica le 29 reti in Serie C che trascinarono il Palermo in Serie B e nella prima stagione le sue 17 reti che contribuirono alla salvezza senza affanni.

Corona 6: Impegno, lotta, ma pochi minuti per lui. Il figlio di Re Giorgio ha talento e fisico ma ha trovato poche occasioni. Si è distinto per lo stesso lavoro oscuro di Le Douaron conquistando calci di punizione e calci d’angolo.

Inzaghi 7: Sembra aver trovato la quadra con i tre centrali difensivi, i due esterni e un centrocampo muscolare che con Palumbo prova ad accendere la luce. Però servono dei ricambi perché il campionato è lungo e il tecnico deve dare le sue precise indicazioni in sede di calcio mercato.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI