Riscossione, aiuti di Stato e tagli: il Piano di rientro è già un rebus - QdS

Riscossione, aiuti di Stato e tagli: il Piano di rientro è già un rebus

Gaspare Ingargiola

Riscossione, aiuti di Stato e tagli: il Piano di rientro è già un rebus

martedì 28 Dicembre 2021

Duro scontro sul documento presentato dalla Giunta Orlando per salvare il Comune dal dissesto. Un testo con misure molto dure che ipotecano il futuro della città per i prossimi vent’anni

PALERMO – La Commissione Bilancio del Senato ha approvato, con parere favorevole del Governo, il rinvio al 31 gennaio 2022 del Piano di riequilibrio presentato dalla Giunta Orlando. Un sospiro di sollievo per il Consiglio comunale, che avrebbe dovuto approvare il piano entro oggi avendo a disposizione al massimo due o tre giorni per analizzare centinaia di pagine zeppe di dati e tabelle.

Ma il Piano di riequilibrio da 1,7 miliardi voluto dall’Amministrazione è durissimo, con misure lacrime e sangue che ipotecano il futuro di Palermo per i prossimi vent’anni. Per di più, in attesa che si pronuncino i Revisori contabili, il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha espresso parere contrario aprendo uno scontro istituzionale senza precedenti con il segretario e direttore generale Antonio Le Donne. Basile ha giudicato le misure individuate “mere ipotesi non suffragate da elementi sostanziali”, basate solo su “ipotesi normative” e “sottoposte a condizione o subordinate alla realizzazione di future attività o all’approvazione di atti che alla data odierna non lo sono ancora”. Nelle sue controdeduzioni Le Donne, che ha coordinato i lavori di stesura del documento, ha ribattuto punto su punto alle critiche di Basile arrivando a mettere in dubbio perfino la “leale collaborazione” degli uffici.

A suscitare più di un interrogativo sono stati, in particolare, i due assi su cui si regge il Piano, ossia gli aiuti di Stato e la riscossione della Tari. Le previsioni di un aumento della capacità di riscossione dell’imposta sui rifiuti dal 38% al 75% (superando addirittura la media nazionale) sono state contestate sia dalla Ragioneria sia dall’Ufficio Tributi, che le hanno ritenute “incongrue” e “inattendibili”. Per migliorare la capacità di riscossione coattiva Palazzo delle Aquile punta tutto sul passaggio di testimone da Riscossione Sicilia all’Agenzia delle Entrate: “Riscossione Sicilia – si legge nel Piano – storicamente ha dimostrato una scarsissima efficienza ed efficacia. Gli importi riscossi, infatti, dopo dieci anni dall’iscrizione a ruolo, difficilmente superano il 20% del carico affidato (basta ricordare che a oggi risultano ancora da riscuotere circa 460.000.000 euro)”.

L’arrivo degli aiuti di Stato è subordinato invece a una serie di condizioni molto severe. Vediamo le principali. Gesap: dalla vendita delle quote di partecipazione nella Gesap (pari al 31,5487% del capitale sociale) il Comune vorrebbe ricavare 22,1 milioni. Inizialmente la dismissione delle azioni era prevista entro il 2025 ma la Giunta ha chiesto che “venga calendarizzata nell’anno 2030 o comunque differita in altra annualità successiva al 2025”.

Irpef: stangata in arrivo. Nel 2022 si passerà repentinamente da un’aliquota dello 0,0080 per mille allo 0,0144 con un incremento del gettito di 33,1 milioni. Cifra che dovrebbe poi calare nel corso degli anni mantenendo però l’aliquota sempre al massimo.

Personale: scure anche su questo fronte. Fermo restando che l’aumento a tempo pieno del personale con contratto a tempo parziale viene rinviato al 2023 e malgrado le 500 assunzioni di agenti di polizia municipale, tecnici e istruttori previste a partire dal 2026, i dipendenti comunali scenderanno dalle attuali 5.568 unità a circa un migliaio, cioè ampiamente al di sotto della soglia minima di cinquemila unità prevista per un Comune delle dimensioni di Palermo.

Istituzioni: le circoscrizioni saranno dimezzate passando da otto a quattro, “con una stima da parte degli uffici comunali di un risparmio di spesa annuo, nella ipotesi di loro riduzione al numero di quattro, di € 442.713,60 per gettoni di presenza dei consiglieri circoscrizionali a cui aggiungere € 51.732,70 nel caso di presidente nella posizione di ‘non dipendente e/o dipendente in aspettativa’, ovvero € 120.713,50 nel caso di presidente nella posizione di ‘dipendente non in aspettativa’”. Le riunioni di Giunta e Consiglio comunale, poi, dovranno tenersi solo durante l’orario lavorativo ordinario del personale comunale per risparmiare 28 mila euro all’anno di straordinari.

Tariffe: come il Quotidiano di Sicilia sta raccontando in queste settimane, aumenteranno tutte le tariffe. L’imposta di soggiorno (1,1 milioni in più all’anno), i diritti di istruttoria e segreteria per le pratiche al Suap, l’occupazione del suolo pubblico (inclusi i passi carrabili), le certificazioni urbanistiche, gli oneri concessori alla Fiera del Mediterraneo, gli impianti pubblicitari (dal bando di gara si stima un aumento del gettito annuo di almeno un milione e mezzo) e gli impianti sportivi (dalla piscina allo Stadio delle Palme, dal Velodromo ai palazzetti, dalle palestre alle piste di pattinaggio) sia per le società sia per i singoli utenti. Tariffe più salate anche per i mercatini e i mercati generali (ittico e ortofrutticolo) e i servizi cimiteriali (+4%, con un incremento di 182mila euro). Verranno esternalizzate le mense scolastiche, verranno installate più telecamere attorno al perimetro della Ztl per punire i trasgressori e verrà introdotto un biglietto di ingresso di cinque euro allo Spasimo, dove il costo dei matrimoni salirà a 200 euro a cerimonia con un incasso stimato di 306mila euro l’anno.

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