Palermo, scontro sulle assunzioni Rap, l’Amministrazione tira dritto - QdS

Palermo, scontro sulle assunzioni Rap, l’Amministrazione tira dritto

Gaspare Ingargiola

Palermo, scontro sulle assunzioni Rap, l’Amministrazione tira dritto

martedì 01 Novembre 2022

Il ragioniere generale Basile ha fatto inquietanti paragoni con le situazioni di Amia e Gesip, ma la Giunta Lagalla ha respinto tutto al mittente: “Costi assorbiti dal turnover poliennale”

PALERMO – La Rap assumerà trecento operai non più a tempo determinato per tre anni, come inizialmente previsto, ma a tempo indeterminato. Lo prevede una delibera di Giunta che modifica il Piano del fabbisogno di personale 2022/2024 (ex 2021/2023) della società di igiene ambientale approvato lo scorso 8 settembre.

Ma sulla delibera pesano le forti perplessità del ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile, per il quale “gli effetti dell’assunzione a tempo indeterminato, rispetto ai contratti a termine – scrive nel suo parere di regolarità contabile – non sono stati valutati adeguatamente. Una situazione analoga a quella che portò ai fallimenti di Amia Essemme e Gesip”. Obiezioni alle quali l’Amministrazione comunale ha risposto picche: i maggiori costi saranno assorbiti dai pensionamenti.

Ma procediamo con ordine. Tutto parte da una richiesta dell’amministratore unico della Rap Girolamo Caruso che ha indirizzato al sindaco Roberto Lagalla una nota “in relazione all’assunzione di personale per la categoria ‘operai livello J’ a tempo determinato per tre anni” sottolineando “l’impossibilità di procedere secondo l’atto di indirizzo della Giunta, dal momento che, stando alla normativa vigente sui Servizi Ambientali, la durata massima del contratto a tempo determinato non può essere superiore, per legge, a dodici mesi prorogabili (anche più volte) per ulteriori dodici mesi, ma solo in presenza di determinate causali che non trovano rispondenza ed applicabilità in Rap”.

Inoltre, “il ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato anziché a quello indeterminato comporta un aumento del costo del personale per la maggiore contribuzione dovuta, con l’aggravante di non poter accedere agli sgravi contributivi ai quali l’azienda potrebbe avere diritto”. In buona sostanza, “il contratto a tempo indeterminato consentirebbe un risparmio sulla contribuzione rispetto al contratto a tempo determinato e la scelta di criteri di selezione del personale per accedere allo sgravio contributivo”. Sfruttando le agevolazioni contributive concesse per l’assunzione degli under 36, il risparmio stimato dalla società di piazzetta Cairoli è di 4,3 milioni di euro in tre anni. Con una seconda nota, Caruso ha chiesto anche di “autorizzare e consentire la celere immissione in servizio di quattro dirigenti tecnici, senza attendere gli adempimenti istruttori indicati in delibera”.

Il ragioniere Basile, però, non condivide affatto le valutazioni della partecipata e, anzi, adombra sinistri precedenti: “Va osservato – ha scritto – che non risultano adeguatamente scrutinati gli effetti che l’assunzione a tempo indeterminato del personale, in luogo di quella a tempo determinato per una durata di tre anni, a normativa vigente, produrrà sugli equilibri di bilancio della partecipata una volta esauriti gli effetti degli sgravi contributivi. Rispetto a tale circostanza non può non rammentarsi che analoga situazione ha, nel passato, contribuito in maniera determinante al fallimento di Amia Essemme partecipata da Amia spa, nonché a quello di Gesip”.

Basile, inoltre, non sembra condividere la posizione del segretario generale “secondo cui non vi sarebbero motivi ostativi affinché la Giunta comunale possa approvare il piano del fabbisogno in assenza dell’approvazione del piano industriale” (avendo soltanto il budget), anche considerando che il Budget 2022 e l’aggiornamento del Piano industriale 2022/2024 della Rap “devono essere riformulati dalla partecipata al fine di tener conto sia del corrispettivo per il servizio di igiene ambientale per l’esercizio 2022 quantificato dal servizio Ambiente” in seguito all’aggiornamento delle tariffe Tari (per un gettito complessivo di 130,5 milioni), “sia degli effetti della transazione Amia-Rap-Comune autorizzata dalla Giunta comunale”, un accordo che ha permesso a Palazzo delle Aquile di risparmiare oltre 40 milioni.

Anche da queste due fondamentali integrazioni, ha sottolineato Basile, “dovrà idoneamente emergere la sostenibilità economico-finanziaria, anche con riferimento alla cessazione degli sgravi contributivi, delle assunzioni”. Insomma, un campanello d’allarme non da poco sui potenziali effetti che queste assunzioni potrebbero avere sui già delicati equilibri di cassa della partecipata.

Non la pensa così, tuttavia, l’Amministrazione comunale, che ha deciso di dare comunque il via libera ai contratti a tempo indeterminato rettificando la prima versione del Piano del fabbisogno. Motivo? “Con riferimento alle considerazioni formulate dal ragioniere generale con il parere di regolarità contabile – si legge nella delibera – la Giunta evidenzia che i costi della stabilizzazione del personale, esauriti i benefici assunzionali descritti nella nota di Rap, potranno essere assorbiti dai minori costi derivanti dal turnover poliennale del personale posto in quiescenza”. In parole povere, secondo l’Amministrazione non c’è alcun pericolo per i conti della Rap: quando le agevolazioni fiscali finiranno, saranno i risparmi derivanti dal personale mandato in pensione a sostenere i costi delle assunzioni.

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