Il presidente Maurizio Artale: "Lontani dalle belle parole predicate da Padre Pino"
“Mi stupisce sempre più l’indifferenza dei tanti abitanti di Brancaccio e in particolar modo di via San Ciro, che abitano di fronte ai locali in questione. È chiaro che gli squarci nella tela aperti con un taglierino sono d’immediata esecuzione e, quindi, magari, non se ne sia accorto nessuno; ma i disegni a terra richiedono più tempo e applicazione, specialmente se realizzato da un ragazzino”. Così il presidente del centro Padre Nostro Maurizio Artale, profondamente amareggiato dagli atti di vandalismo subiti dai locali in uso al Centro di Accoglienza Padre Nostro, dove sorgerà il poliambulatorio di prossimità a Brancaccio in via San Ciro in un bene confiscato alla mafia.
Graffiti volgari da mantenere come monito
“A essere stata tagliata la tela che rappresenta ciò che sarà realizzato a Brancaccio, e disegnati graffiti volgari per terra. Già nei mesi scorsi – ricorda Artale – avevano rotto due paletti di ferro che delimitano l’area con una catena per posteggiare macchina e moto, e noi li abbiamo ripristinati. Quanto siamo lontani ancora da quel «Se ognuno fa qualcosa tanto si potrà fare» del Beato Giuseppe Puglisi di cui quest’anno ricorre il Trentennale del suo Martirio? Ripareremo la tela ma non cancelleremo il disegno, affinché rimanga da monito a chi quegli attributi raffigurati non li ha neanche per fare una telefonata anonima”.