Vertice operativo, convocato dall’assessorato regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, sul futuro dell’ex area mineraria. Sono necessari interventi per garantire una migliore fruizione
VALGUARNERA CAROPEPE (EN) – Il Parco minerario Floristella-Grottacalda e le prospettive di sviluppo e valorizzazione anche in relazione al sistema territorio, è stato oggetto di un vertice operativo che si è svolto nella sede del Parco alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà.
La riunione, cui era presente il presidente del Parco, Pietro Patti, ha riguardato le prospettive di crescita che il sito ha, non soltanto come testimonianza di archeologia industriale per la rilevanza storico-culturale delle zolfare nell’economia siciliana, ma anche sotto il profilo della valenza geo-mineraria e turistica del sito e della sua interazione con gli altri luoghi della cultura presenti nel territorio.
Nel corso dell’incontro – cui hanno partecipato anche il soprintendente dei Beni culturali di Enna, Nicola Neri, il commissario dell’ex Provincia regionale di Enna, Girolamo Di Fazio, il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, l’assessore Dante Ferrari in rappresentanza del Comune di Enna, l’assessore Serena Raffiotta per l’Amministrazione di Aidone e l’assessore Michele Schillaci per il sindaco di Cerami – sono stati affrontati anche problemi di carattere logistico per la migliore fruizione del Parco: tra questi, la risistemazione della strada di accesso al Parco e la revisione dei percorsi naturalistici che si trovano all’interno del area del Parco.
“La valorizzazione del Parco Minerario di Floristella – ha sottolineato l’assessore Alberto Samonà – passa attraverso la consapevolezza dell’importanza che questo sito assume nel territorio, al quale fornisce valore aggiunto per la peculiarità delle caratteristiche. Il parco minerario di Floristella è un unicum che racconta una pagina significativa della storia della Sicilia che evidenzia la laboriosità e la grande forza di volontà del popolo siciliano. È una pagina importante della storia della Sicilia, un omaggio anche ai tanti carusi che nelle viscere della terra hanno vissuto, come ci racconta la novella ‘Ciaula scopre la luna’ di Luigi Pirandello. Una pagina di storia, di economia, di geologia, di ambiente e natura che ha ancora tantissimo da raccontare e che il territorio deve accogliere e integrare in un’offerta che racconta anche una pagina recente della propria storia e dell’identità”.
“Un luogo – ha concluso Samonà – che va fatto conoscere al mondo intero anche attraverso l’attivazione di una rete turistico-culturale per l’organizzazione di un evento di portata internazionale di valenza scientifica legata non soltanto alla memoria storica delle zolfare, ma anche alla particolare caratteristica geologica del territorio con gli affioramenti gessoso-solfiferi risalenti all’età miocenica”.
L’assessore ai Beni culturali ha anche visitato Palazzo Pennisi, cuore del parco geominerario, dove è stato accompagnato da Alfonso Gambacurta. La visita ha evidenziato la necessità di effettuare alcuni interventi all’impiantistica al fine di una migliore qualificazione e valorizzazione dello storico immobile, per adeguarlo agli standard di sicurezza necessari e rendere questa testimonianza di archeologia industriale ancor più attrattivo per o visitatori.