“Da anni sollecitiamo la Regione Sicilia affinché si individui una soluzione definitiva per l’aumento delle ore al personale part-time impiegato nelle Pubbliche Amministrazioni”. Lo dice il sindaco di San Michele di Ganzaria, Danilo Parasole, che torna su un tema centrale per la vita dei Comuni. Un tema che, dice, “non può più essere rinviato“.
Parasole: “È impensabile assicurare servizi adeguati ai cittadini con personale che ha contratti part-time da 18 o 24 ore settimanali”
“Uno dei primi atti della nostra amministrazione è stato proprio quello di avviare un confronto tra ANCI, Assessorato all’Economia, Assessorato agli Enti Locali e Parti Sociali, con l’obiettivo di arrivare a una proposta condivisa”. Un lavoro iniziato subito e che ha coinvolto istituzioni e amministratori. “A un incontro pubblico hanno partecipato diversi sindaci del territorio, l’allora Assessore agli Enti Locali, il Presidente di ANCI Sicilia e numerosi parlamentari regionali”. Eppure, osserva, “nonostante ciò, il percorso procede ancora a piccoli passi“.
Parasole evidenzia come, oggi, garantire servizi adeguati sia diventato quasi impossibile. “È impensabile assicurare servizi adeguati ai cittadini con personale che, nella maggior parte dei casi, ha contratti part-time da 18 o 24 ore settimanali”. La situazione si riflette sulla gestione quotidiana dei Comuni. “Turnazioni, aperture e gestione delle strutture, come area fitness, campo da tennis, campetto polifunzionale, biblioteca, scuolabus e altre, si scontrano con pesanti criticità che ricadono inevitabilmente sugli utenti“.
“Le ore restano insufficienti”
“Spesso siamo costretti a intervenire personalmente per sopperire a tali disagi, nel tentativo di limitare quanto più possibile i problemi per la collettività”. Danilo Parasole ringrazia l’impegno dei lavoratori, ma non si nasconde. “L’intero iter burocratico oggi regge grazie ai lavoratori part-time che, spesso per senso di responsabilità e attaccamento al proprio Comune, si rendono disponibili oltre ogni limite”. Poi la constatazione: “Tuttavia, questo non basta, le ore restano insufficienti“.
Parasole respinge anche ogni tentativo di attribuire responsabilità ai sindaci. “Noi sindaci non possiamo essere ritenuti responsabili di un sistema che, per anni, ha alimentato il precariato in Sicilia, né possiamo essere lasciati soli ad affrontarne le conseguenze”. E rilancia l’appello alla Regione. “È indispensabile che la Regione faccia la propria parte“.
L’invito di Parasole alla Regione: “Si trovino le risorse necessarie per garantire una reale stabilità a questi lavoratori”
La richiesta è chiara. “I tempi sono ormai maturi affinché, già con la prossima legge finanziaria, si avvii un percorso che individui le risorse necessarie per aumentare le ore di lavoro di tutto il personale part-time nei Comuni, ponendo così fine alla parola “precariato”. Ma l’avvertimento è altrettanto diretto. “In caso contrario, oltre al rischio di un vero e proprio collasso della macchina amministrativa, con i prossimi pensionamenti si acuirà un ulteriore problema”. Il sindaco entra nel merito. “Il sistema contributivo, unito a salari di circa mille euro mensili, produrrà migliaia di pensionati con assegni inferiori ai 500 euro, aggravando la soglia di povertà nella nostra Sicilia”. Una prospettiva che definisce “inaccettabile”.
La conclusione è un invito alla responsabilità. “Rivolgo un appello a tutti i parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana che hanno a cuore il futuro della Pubblica Amministrazione: si agisca con senso di responsabilità, mettendo da parte ogni appartenenza politica e perseguendo esclusivamente l’interesse pubblico”. E l’obiettivo resta uno. “Si trovino le risorse necessarie per garantire una reale stabilità a questi lavoratori“.
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