Comune di Partinico, finanze sempre più in rosso - QdS

Comune di Partinico, finanze sempre più in rosso

Vincenza Grimaudo

Comune di Partinico, finanze sempre più in rosso

giovedì 03 Dicembre 2020

Il dato viene fuori dal Rendiconto di esercizio del 2019, appena approvato dai commissari. Adesso appare inevitabile una nuova manovra finanziaria “lacrime e sangue”

PARTINICO (PA) – Un disavanzo ulteriore di quasi 600 mila euro maturato nel 2019 e che dovrà essere ripianato. Questo il dato più essenziale che viene fuori dal Rendiconto di esercizio del 2019 appena approvato dai commissari straordinari del Comune di Partinico, Guido Nicolò Longo, Maria Baratta e Isabella Giusto, chiamati nel difficile compito anche di riportare sulla “retta via” della spesa sostenibile l’ente locale che sono stati chiamati a guidare almeno per i prossimi 18 mesi.

Questa manovra finanziaria, che altro non è se non la certificazione analitica del bilancio di previsione approvato dal consiglio comunale prima del suo scioglimento per infiltrazioni mafiose, porta un ulteriore passivo che non era stato preventivato. Difatti nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2019/2021, approvato in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, era certificata nell’annualità 2020 la quota di disavanzo di amministrazione pari a un milione e 551.471,78 euro.

Ora però, con il rendiconto appena approvato, spunta fuori un maggior disavanzo di 596.132,85 che adesso dovrà essere ripianato: “Sarà da ripianare – precisa il responsabile del Settore economico finanziario del Comune, Giuseppe Misuraca – nei modi e nei termini di cui all’articolo 188 del testo unico degli enti locali nel bilancio 2020/2022 in corso di predisposizione”. Secondo il principio di tale norma, i commissari dovranno adottare una delibera per stabilire questo “piano di rientro” dal disavanzo nel quale saranno individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio.

Ai fini del rientro possono essere utilizzate le economie di spesa e tutte le entrate, ad eccezione di quelle provenienti dall’assunzione di prestiti e di quelle con specifico vincolo di destinazione, nonché i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili e da altre entrate in conto capitale con riferimento a squilibri di parte capitale. In pratica, dal Comune dovrà attendersi una nuova manovra finanziaria “lacrime e sangue”. I nodi sono venuti al pettine quest’anno per effetto dell’emersione di un maggior disavanzo pari a quasi 16 milioni di euro.

Secondo quanto riporta il ragioniere generale del Comune partinicese, sarebbero due gli indicatori ad aver pesato, determinati dalle novità introdotte dal decreto legge “Mille proroghe”. Il primo è relativo a 7,3 milioni quale debito residuo al 31 dicembre del 2019 per anticipazioni di liquidità contratte dal Comune: si tratta dei famosi prestiti concessi dallo Stato ai Comuni in difficoltà finanziarie per pagare i propri fornitori. Fondi che ad oggi non sono mai stati restituiti e per cui è stato introdotto l’obbligo della loro contabilizzazione con una sentenza del gennaio scorso della Corte costituzionale. E poi ci sono altri 6,5 milioni calcolati col nuovo metodo ordinario di calcolo del Fcde, il fondo crediti di dubbia esigibilità introdotto da qualche anno per accantonare somme relative alla scarsa capacità del Comune di riscuotere i propri crediti.

Da qui è stato rilevato dalla Ragioneria che, a seguito degli accantonamenti e vincoli, “la parte disponibile del risultato di amministrazione chiude con saldo negativo di -17,6 milioni”. In parole povere l’Fcde va a prevedere il “congelamento” di risorse a titolo prudenziale, e questo ovviamente significa bloccare fondi per un Comune già da tempo alla canna del gas.

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