Passi avanti per il brand Etna grazie all’accordo Parco-Unict - QdS

Passi avanti per il brand Etna grazie all’accordo Parco-Unict

Melania Tanteri

Passi avanti per il brand Etna grazie all’accordo Parco-Unict

venerdì 10 Dicembre 2021

Il presidente Caputo ha siglato una convenzione con l’Università che affida al Dipartimento di Giurisprudenza la realizzazione del disciplinare per il marchio di qualità ambientale

CATANIA – È una delle azioni che aveva annunciato sin da subito. Da quando è diventato presidente del parco dell’Etna. Carlo Caputo ha speso molte energie per fare del vulcano attivo più alto d’Europa non solo un sito di richiamo turistico, normalizzando la gestione di alcuni aspetti, come ad esempio la fruizione, ma anche per trasformarlo definitivamente in brand. Uno strumento di marketing che, da solo, possa trasmettere la filosofia alla base di chi vive, fa impresa o fruisce della “montagna”. Un marchio per garantire l’origine delle produzioni ottenute dalle aziende che osserveranno gli standard in termini di rispetto del contesto ambientale e paesaggistico.

Per realizzarlo, Caputo martedì scorso ha firmato una convenzione tra l’ente e l’Università di Catania che affida al dipartimento di Giurisprudenza lo studio e la realizzazione del disciplinare e della normativa che regolamenteranno il “marchio collettivo di qualità ambientale Parco dell’Etna”.

La convenzione servirà dunque a creare un brand che sia immediatamente riconoscibile da tutti e che parli una lingua certa di rispetto dell’ambiente, delle regole e del delicato ecosistema. “Oggi il consumatore cerca sempre più spesso un prodotto trasparente in termini di sostenibilità – spiega il presidente Caputo –. Ritengo che poter concedere alle aziende operanti all’interno del Parco dell’Etna la possibilità di inserire nei propri prodotti il marchio Etna sia un valore aggiunto non di poca rilevanza. Grazie alla preziosa assistenza tecnica del dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo di Catania – prosegue Caputo – costruiremo l’ossatura solida di un marchio che sarà operativo nel 2022″.

Qualche settimana fa, un’altra convezione è stata firmata da Caputo con l’Accademia delle Belle arti per lo stesso scopo: l’accademia curerà l’ideazione grafica del marchio mentre il Parco dell’Etna finanzierà borse di studio agli studenti meritevoli.

Un’iniziativa salutata con entusiasmo. Dall’ex sovrintendente ai Beni culturali di Catania, Vera Greco, ad esempio, che commenta “È proprio così – afferma: il marchio di qualità aiuta le imprese locali ad emergere”. Uno strumento economico a trecentosessanta gradi, dunque, che si aggiunge alle altre iniziative intraprese da Caputo.
A partire dalla valorizzazione dei sentieri escursionistici – stigmatizzando e perseguendo contemporaneamente i comportamenti illeciti che spesso trasformano i fianchi dell’Etna in percorsi per motocross o gare in fuoristrada – fino alla regolamentazione delle guide.

Nei giorni scorsi, infatti, si è svolto anche il Forum per l’istituzione delle Guide del Parco. “Un primo incontro per tracciare un percorso che culmini con la realizzazione di un elenco di guide dell’Etna – spiega Caputo – stabilendo insieme a tutti i soggetti coinvolti i requisiti di accesso per utilizzare il simbolo del Parco – come ente pubblico e sito patrimonio dell’Unesco – a testimonianza di professionalità, qualità ed efficenza che garantisca tutto il territorio dell’Etna”.

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