Le prime giornate del Girone I di Serie D hanno raccontato il percorso importante del Paternò Calcio che, dopo la meritata salvezza della precedente stagione, ha occupato stabilmente le posizioni di vertice della classifica. Diciassette punti i punti totalizzati, con il derby contro il Biancavilla da recuperare partendo dal vantaggio maturato prima che la gara fosse sospesa per maltempo.
Un percorso importante, che ha conosciuto la prima battuta d’arresto nell’ultima giornata di campionato, con la sfortunata sconfitta al cospetto della Gelbison. QdS.it ha intervistato Fabrizio Bontempo, capitano ed anima della compagine rossazzurra.
Archiviata la sconfitta è tempo di ripartire
L’esperto difensore analizza così la prima sconfitta stagionale e la reazione del gruppo: “Non vogliamo giustificarci parlando di sfortuna, magari c’è stato qualche errore arbitrale. Il fuorigioco sul primo gol di Mascari, forse, sarebbe stato difficile da inquadrare anche con il Var. Se c’era è stato bravo il guardalinee a vederlo. Poi secondo me – prosegue Bontempo – il rigore per fallo di mano sul tiro di Dama era netto. Certo, loro sono stati più bravi a concretizzare, ma nei primi 25-30 minuti la partita l’abbiamo fatta noi. L’umore dello spogliatoio? Stiamo tutti bene, chiaramente questa battuta d’arresto fa male, perché non abbiamo perso nemmeno in amichevole e perché, quella di lunedì, è stata l’unica partita in cui non siamo riusciti a segnare. Però posso dire che, al di là del rammarico, la squadra ha reagito bene. La sconfitta è stata immediatamente archiviata, abbiamo reagito tornando subito ad allenarci in vista della gara contro il San Luca, squadra in gamba che è da tanti anni in questa categoria”.
Oltre ogni pronostico: fiducia e consapevolezza
“Nessuno ha mai parlato del valore del Paternò, anzi si è sempre parlato di fortuna nel vincere le partite e si è detto che il gruppo non fosse all’altezza per lottare nelle zone alte della classifica, dove invece ci troviamo adesso. Io dico – afferma con orgoglio il capitano rossazzurro – che non cambierei nessuno dei 25 giocatori della rosa, perché siamo un gruppo che lotta e che non si arrende mai”.
Poi, guardando al suo percorso personale da capitano goleador (3 le reti finora messe a segno ndr) Bontempo aggiunge: “Sono soddisfazioni enormi a livello personale, ringrazio la società per l’opportunità che mi ha dato di fare il capitano qui a Paternò e i tifosi, per la loro vicinanza e il loro calore. Sono strafelice per i gol e spero di segnarne ancora con questa maglia. I miei obiettivi personali? Trasmettere a tutti i miei compagni la giusta carica partita dopo partita, la voglia di non fermarci mai e l’impegno a sudare ed onorare la maglia. Come squadra non abbiamo un obiettivo se non quello di prepararci al meglio durante la settimana e di affrontare le partite nel migliore dei modi. Non parliamo di salvezza, playoff o vittoria del campionato, viviamo giornata dopo giornata con il massimo impegno e alla fine si vedrà dove arriveremo“.
Paternò tra passato, presente e futuro
“Mi trovo benissimo a Paternò, tre anni fa mi hanno accolto alla grande. Il primo incontro – ricorda Bontempo – è stato con il direttore Strianese e con il maestro Scinà e dico sempre che è stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine. Poi abbiamo vinto il campionato e le cose sono andate sempre meglio. Lo dico sinceramente e senza retorica, giocare a Paternò è bellissimo, quando al campo vengono a vederti 1200 – 1500 tifosi sembra di vivere un sogno, il calore del tifo ti fa sentire a casa. Non sono io a dire che questa è una società importante, che ha fatto bene in questi anni: lo dicono i fatti, lo dicono i numeri. A Paternò si vive bene e spero di rimanerci”.
Vittorio Sangiorgi

