Il patrimonio mobiliare è un elemento fondamentale per calcolare l’ISEE, incidendo al 20% del valore totale dell’indicatore. Questo aspetto comprende diversi elementi finanziari come conti correnti, obbligazioni, azioni, derivati e future. La corretta valutazione del patrimonio mobiliare è fondamentale per accedere a prestiti e finanziamenti. Ma che cos’è? E come si calcola? Ecco tutti i passaggi della guida.
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La definizione di patrimonio mobiliare
Che cos’è il patrimonio mobiliare? Stiamo parlando di “insieme di beni e diritti posseduti da una persona e il loro valore economico, escludendo tutto ciò che è di natura immobiliare. Si tratta, in sostanza, di tutti quei beni che possono essere trasferiti facilmente da un luogo all’altro o convertiti rapidamente in denaro.”
Secondo il Codice civile italiano, il patrimonio è definito come “il complesso dei beni posseduti da un soggetto”. Nell’accezione giuridica rappresenta “l’insieme di tutti i rapporti giuridici facenti capo a un soggetto e aventi valore economico”.
Il Codice civile opera una netta distinzione tra beni mobili e immobili. I beni mobili sono identificati, in termini generali, come tutte quelle “cose che possono formare oggetto di diritti” e che non sono considerati come immobili. Per essere considerati tali, essi devono essere:
- Utili: idonei a soddisfare la necessità dell’uomo
- Accessibili: devono poter subire espropriazione
- Limitati: devono avere una disponibilità limitata in natura
Inoltre, l’articolo 814 del Codice civile precisa che sono considerate beni mobili anche le energie naturali che hanno valore economico.
Che differenza c’è tra patrimonio mobiliare e immobiliare
La differenza tra patrimonio mobiliare e immobiliare è piuttosto marcata e si basa principalmente sulla natura fisica e sulla mobilità dei beni.
- Patrimonio mobiliare: comprende beni che possono essere facilmente spostati o trasferiti, come conti bancari, titoli azionari, obbligazioni e altri strumenti finanziari. Si tratta principalmente di beni di natura finanziaria e liquida. Il patrimonio mobiliare equivale a un numero che quantifica il patrimonio dell’individuo, escludendo il valore di terreni e beni immobili.
- Patrimonio immobiliare: include beni che non possono essere spostati senza alterare la loro struttura, come terreni, edifici e immobili residenziali o commerciali. Il patrimonio immobiliare è costituito da tutte le unità abitative (patrimonio residenziale) e dalle unità produttive relative ad attività commerciali e industriali (patrimonio non residenziale).
Cosa comprende il patrimonio mobiliare per l’ISEE
Il calcolo del patrimonio mobiliare ai fini ISEE sono considerati diversi componenti finanziari posseduti da ciascun membro del nucleo familiare. Nell’ambito della DSU, il patrimonio mobiliare rappresenta una componente chiave per determinare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Ecco cosa sono compresi:
- Conti correnti e depositi bancari/postali: bisogna indicare il saldo al 31 dicembre dell’anno precedente a quello della dichiarazione e la giacenza media annua, calcolata sommando i saldi giornalieri e dividendoli per 365 (o 366 per gli anni bisestili). Inoltre, vanno inclusi nella dichiarazione anche i conti correnti transitori, i conti di pagamento, i conti vincolati e liberi, i libretti al portatore e nominativi. Anche le carte prepagate ricaricabili con IBAN devono essere dichiarate.
- Titoli di Stato, obbligazioni e azioni: rientrano in questa categoria i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT); Certificati del Tesoro Zero-coupon (CTZ); Buoni del Tesoro Poliennali (BTP); Certificati di Credito del Tesoro (CCT); obbligazioni di varia natura; azioni e partecipazioni in società.
- Fondi di investimento e prodotti finanziari: includono i fondi comuni di investimento; le azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR), i certificati di deposito e di credito; buoni fruttiferi e prodotti simili.
- Polizze assicurative con valore di riscatto: le polizze vita di tipo «misto» o «a scopo di risparmio» devono essere dichiarate, in quanto contengono una componente finanziaria assimilabile a un investimento; le polizze a premio unico anticipato vanno incluse, indicando l’importo del premio versato; le polizze puramente assicurative, che offrono solo una copertura contro il rischio senza accumulo di capitale, non sono soggette a dichiarazione.
Come si calcola il patrimonio mobiliare
Il calcolo del patrimonio mobiliare ai fini ISEE richiede particolare attenzione nella metodologia di calcolo, che si basa su parametri temporali specifici e criteri ben definiti. Per quanto riguarda il riferimento temporale, il patrimonio mobiliare da indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) si riferisce alla situazione patrimoniale al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione.
Per tutti i rapporti finanziari (conti correnti, depositi, titoli e altri prodotti), è necessario indicare il valore del saldo contabile attivo al lordo degli interessi a questa data specifica. Nel quadro FC2 della DSU devono essere indicati tutti i rapporti finanziari di cui il dichiarante è intestatario, anche quelli temporanei o chiusi durante l’anno di riferimento.
Giacenza media e saldo: quale dei due utilizzare
Per i conti correnti e i depositi bancari o postali, la normativa richiede di indicare sia il saldo al 31 dicembre sia la giacenza media dell’anno di riferimento.
- Giacenza media: rappresenta la media degli importi a credito del correntista nell’arco dell’anno, calcolata dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365 (o 366 negli anni bisestili).
Calcolo per conti cointestati e quote di possesso
Per quanto riguarda i conti correnti cointestati, ogni intestatario deve dichiarare nella propria DSU la sua quota di spettanza. Secondo l’articolo 1298 del Codice civile, le quote di ciascun correntista si presumono uguali, quindi:
- con due intestatari: ciascuno dichiara il 50% del saldo e della giacenza media;
- con tre intestatari: ciascuno dichiara il 33,3%.
Si deve sottolineare che la regola si applica anche nel caso in cui i cointestatari appartengono a nuclei familiari diversi. L’unico modo per evitare che un conto cointestato incida sull’ISEE è revocare la cointestazione del conto, sostituendola con una delega alla firma.
Le franchigie
Il sistema ISEE prevede detrazioni che riducono il valore del patrimonio mobiliare. La normativa prevede innanzitutto una franchigia di base pari a 6.000 euro. Questa somma viene sottratta direttamente dal valore complessivo degli asset finanziari del nucleo familiare prima di calcolare l’incidenza patrimoniale sull’indicatore finale. Questa detrazione funziona come scudo che protegge una quota minima di risparmio. Infatti, il patrimonio mobiliare, diversamente da altre componenti reddituali, viene calcolato solo per il 20% del valore al di sopra della franchigia applicabile.
La franchigia base non è fissa ma cresce in relazione alla composizione del nucleo familiare:
- aumenta di 2.000 euro per ogni componente successivo al primo;
- può raggiungere un massimo di 10.000 euro per nuclei di tre o più persone;
- si incrementa ulteriormente di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo.
Inoltre, sono previste specifiche maggiorazioni per nuclei familiari con membri disabili:
- 4.000 euro per ogni persona con disabilità media, elevati a 5.500 euro se minorenne;
- 5.500 euro per ogni persona con disabilità grave, elevati a 7.500 euro se minorenne;
- 7.000 euro per ogni persona non autosufficiente, elevati a 9.500 euro se minorenne.

