Pattinaggio artistico di coppia, Conti e Macii si raccontano al QdS: "Grande orgoglio vincere Europeo" - QdS

Pattinaggio artistico di coppia, Conti e Macii si raccontano al QdS: “Grande orgoglio vincere Europeo”

web-gv

Pattinaggio artistico di coppia, Conti e Macii si raccontano al QdS: “Grande orgoglio vincere Europeo”

Sandy Sciuto  |
sabato 18 Febbraio 2023

Gli italiani Sara Conti e Niccolò Macii fanno la storia: sono i primi a vincere un Europeo nel pattinaggio artistico di coppia.

Sara Conti e Niccolò Macii sono i primi italiani nella storia a vincere un Europeo nel pattinaggio artistico di coppia. Ventidue anni e milanese lei, ventisette anni e bergamasco lui, i due portano l’Italia del pattinaggio sul podio più alto. Coppia non solo in gara, ma anche nella vita, i due atleti sono orgoglio italiano e firmano una pagina di storia per uno degli sport allo stesso tempo più eleganti e pericolosi che esistano. La medaglia d’oro agli Europei finlandesi è la consacrazione di una passione coltivata da piccoli, diventata un lavoro da grandi e apre alle Olimpiadi Milano – Cortina 2026.

A distanza di giorni dall’importante vittoria, Sara Conti e Niccolò Macii si sono raccontati.

Siete i primi italiani a vincere la medaglia d’oro all’Europeo nel pattinaggio artistico di coppia. Come state vivendo questa vittoria e l’attenzione su di voiin?i

Sara Conti: Ci sentiamo come messi in una centrifuga. Non ci aspettavamo tutto questo successo sotto ogni punto di vista sia per la gara sia da parte dei media. È tutto bellissimo, però ci stiamo abituando a questa presenza costante di persone che ci seguono e tifano per noi. È a tutti gli effetti una sensazione meravigliosa.

Cosa significa questo traguardo per voi e per il pattinaggio italiano?

Niccolò Macii: Per noi è un grande motivo di orgoglio, soprattutto anche da italiani essere stati noi a scrivere un capitolo importante nella storia del nostro sport. Noi abbiamo sacrificato tutta la nostra vita in favore del nostro lavoro. Ora che stiamo insieme anche nella vita, comunque, sacrifichiamo molto del nostro tempo per il lavoro e per quella che è sempre stata la nostra passione. È veramente un orgoglio essere riusciti a raggiungere un gradino così alto a livello europeo. È anche una grande soddisfazione per il nostro paese dato che siamo molto molto patriottici.

Si parla molto poco di pattinaggio. Voi avete iniziato da piccoli. Cosa del pattinaggio vi ha spronato ad insistere fino a farlo diventare un lavoro e oggi un risultato che tutta Italia vi riconosce?

Sara Conti: Non c’è stata una cosa in particolare che mi ha portato a continuare. È stato un susseguirsi di giornate in cui mi rendevo conto che era l’unica cosa che mi faceva staccare la testa. Da piccola era la cosa che mi rendeva veramente felice. Ripetevo continuamente a mia mamma che non vedevo l’ora di andare ad allenarmi. A mano a mano crescendo è diventata la chiave anche del mio staccare la testa.  Se magari in famiglia c’è qualche problematica un po’ più grave, quando sono sul ghiaccio dimentico tutto. È proprio quello che mi fa sentire libera soprattutto di esprimere me stessa.

Niccolò Macii: Per me è stato un po’ diverso perché ho visto le Olimpiadi 2006 di Torino e ho deciso di iniziare anche se comunque ero molto grande per gli standard dei campioni che cominciano quando sono in tenera età. Sono sempre stato determinato nel raggiungere le Olimpiadi quindi io, dopo pochi mesi, ho guardato la mia mamma e gli ho detto: “Io arriverò alle Olimpiadi”. È sempre stato il mio sogno. Già avere un risultato come questo è uno step avanti per la destinazione che saranno le Olimpiadi di Milano – Cortina.

Gareggiate insieme dal 2019. Cosa rende competitiva una coppia in gara e cosa ha reso competitivi voi?

Sara Conti: Sicuramente l’aspetto tecnico ci deve essere. Andare in gara ed essere semplicemente belli e magici come ci definiscono non basta. La cosa che penso ci contraddistingua molto è la nostra unicità quindi anche il fatto di essere coppia nella vita, di avere feeling tra di noi. Non esiste un problema nell’approcciarsi tra di noi e secondo me è la chiave che ci ha reso agli occhi degli altri magici. Per quanto riguarda il bagaglio tecnico, invece, stanno facendo molto la differenza i salti in parallelo che per fortuna sono uno dei nostri punti di forza e che stanno diventando di rilevanza tra le coppie.

Siete una coppia anche nella vita. Quanto dell’essere coppia nella vita influisce nel bene e nel male nell’essere una coppia in gara?

Niccolò Macii: È molto complicato gestirla. All’inizio ero molto titubante quando ci hanno proposto di provare insieme proprio perché noi stavamo già insieme prima di iniziare questo percorso. Ho visto negli anni molte coppie che per motivi personali si sfasciavano e c’erano grossi problemi nella gestione del lavoro. Abbiamo sviluppato una grossa maturità nella gestione di questa situazione perché stiamo insieme h24 e lavorare con una persona che è la stessa che trovi a casa la sera diventa a volte anche troppo. La cosa più difficile è riuscire a gestire la relazione dentro e fuori in modo completamente separato. La nota positiva, invece, soprattutto per noi è che abbiamo avuto una chimica incredibile fin da subito ed è una cosa che si percepisce.  Qualsiasi cosa noi facciamo si percepisce che lo facciamo l’uno per l’altra. La nostra soddisfazione personale è ovviamente raggiungere gli obiettivi, ma prima di tutto goderci il momento e ogni esperienza che ci capita.

Ai fini della gara quali caratteristiche che avete singolarmente sono risultate determinanti sia in questo europeo ma anche nel vostro percorso dal 2019 in poi?

Sara Conti: Io credo che per quanto riguarda me sia stata molto impattante la determinazione. Me lo riconosce anche Nick: sono sempre stata un martello sugli allenamenti, anche troppo. Non mi do mai del tempo per alleggerire un po’. Credo sia stata la chiave del nostro successo e dei continui miglioramenti che continuiamo ad avere.

Niccolò Macii: Credo che avere Sara che è un martello in allenamento mi ha portato a essere migliore. Ho aumentato il mio ritmo di allenamento e mi ha fatto migliorare tantissimo e poi in gara si percepisce. Abbiamo sempre fatto vedere di essere solidi e infatti, per esempio, nel programma corto delle gare di campionato internazionale non abbiamo mai sbagliato niente.

Usate spesso la parola perfezione. Leggevo che ai fini del pattinaggio non siete “perfetti” ossia dovreste avere diverse proporzioni. Cos’è la perfezione per voi?

Sara Conti: Noi crediamo che questo ideale di perfezione per quanto riguarda le misure sia stato tanto sopravvalutato negli anni. Noi siamo la dimostrazione che con tantissimo lavoro, molto di più di chi è “perfetto fisicamente”, ce la si può fare. Quando noi parliamo di perfezione ci riferiamo ai nostri programmi. Anche dopo l’Europeo, eravamo contenti ma non del tutto perché sapevamo che c’erano stati degli errori anche abbastanza gravi. Se invece stiamo parlando di proporzioni fisiche, in generale più la donna è piccola e minuta, più è semplice ai fini dell’elemento tecnico.

Il pattinaggio comporta tendere alla perfezione in un periodo in cui appunto si dice che l’essere imperfetti è bello o che non c’è perfezione nell’essere imperfetti…

Niccolò Macii: Tendiamo sempre alla perfezione ma non tanto per il risultato finale, anche se ovviamente gli obiettivi per raggiungere i risultati ci sono. Da quando siamo bambini, cerchiamo sempre di diventare perfetti ai nostri occhi e non lo siamo perché ogni anno rivediamo i video dell’anno precedente e diciamo: “Mamma mia come eravamo l’anno scorso” ma già ci vedevamo migliorati. Noi inseguiremo sempre la perfezione e andremo sempre più in alto per raggiungere il massimo delle nostre potenzialità. Staremo a vedere che risultati porterà.

Il pattinaggio è considerato uno sport minore. Cosa sperate per il pattinaggio italiano da adesso in poi?

Sara Conti: Ancora prima di dire cosa spero, posso dire di essere tanto orgogliosa di aver portato un minimo più in su questo sport meraviglioso. Ci tengo sempre a sottolinearlo perché, se sta crescendo così tanto, penso sia anche grazie ai risultati nostri e di tutta la squadra italiana. Spero che possa soprattutto essere d’esempio a tante generazioni che magari stanno cercando una via, come magari noi da piccoli, e possono grazie alle nostre testimonianze e i nostri risultati appassionarsi a questo sport.

Niccolò Macii: Ci tenevo ad agganciarmi al discorso di Sara sulle nuove generazioni. Io ho sofferto tantissimo negli anni, soprattutto quando ero alle scuole medie e ai primi anni del liceo. Venivo deriso perché facevo uno sport da femmine. Ci tengo a sottolineare, soprattutto ai maschietti, che non c’è niente di femminile nel pattinaggio. Ovviamente è uno sport che sviluppa l’eleganza e tanti aspetti che possono sembrare femminili, ma in realtà è uno sport molto versatile. Dato che si basa su una coreografia musicale, possono essere fatte acrobazie, trick e altre figure su musica. Si è liberi di esprimere sé stessi e di divertirsi su ghiaccio avendo un momento dove tutti ti guardano e potendo far veramente vedere chi sei.

Ma poi c’è anche la velocità, la tensione muscolare…insomma, è riduttivo parlare di sport femminile.

Sara Conti: Per quanto riguarda la nostra specialità, penso che l’essere uomo della coppia ti renda veramente un uomo, cioè tu hai veramente la responsabilità della vita di una persona. Se io cado di testa o da 3 metri ci rimango, quindi secondo me ancora di più per i maschi può essere motivo di orgoglio.

Niccolò Macii: Credo che impari anche a dare valore alla donna, a come trattarla e a come porsi. Nell’allenamento capita di discutere però, come nella vita, impari proprio che la tua partner (fidanzata o meno) è la cosa più importante e deve essere salvaguardata. Nella tecnica è anche prevista la parte su come salvare le situazioni di pericolo perché ovviamente può succedere sul ghiaccio che ci sia un buco e finisci dentro al buco o inciampi.

Possiamo dire quindi che il pattinaggio dà anche una sorta di codice etico, morale e sentimentale?

Sara Conti: Assolutamente sì! In generale nel pattinaggio, ma secondo me in particolare proprio nella nostra specialità perché, come dicevamo prima, insegna veramente il rispetto dell’altra persona.

Quali sono gli altri obiettivi in programma?

Sara Conti: Partiremo tra un paio di settimane per una gara internazionale scelta da noi che avrà un’importanza non troppo rilevante. La useremo come allenamento. A fine marzo partiremo per i Mondiali. Non mi piace parlare di punteggio e posizioni in cui speriamo. Dico solo che vorremmo far vedere due programmi al massimo delle nostre possibilità.

Quindi ancora studio e fatica?

Sara Conti: Adesso sì, anzi ancora di più di prima!

Niccolò Macii: Più si va in alto più diventa lavoro e fatica, però i giochi iniziano a essere divertenti adesso, quindi non vediamo l’ora di continuare a giocare.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017