Pensioni, Uil: “In 11 anni assegni indeboliti, giù la tassazione” - QdS

Pensioni, Uil: “In 11 anni assegni indeboliti, giù la tassazione”

redazione

Pensioni, Uil: “In 11 anni assegni indeboliti, giù la tassazione”

giovedì 14 Aprile 2022

Bisogna aggiornare i criteri con i quali ad oggi è valutata l’indicizzazione

ROMA – Le pensioni in essere si sono “profondamente indebolite” da 11 anni di mancata rivalutazione.
Lo rileva uno studio della Uil, secondo cui sono necessari tre interventi: piena indicizzazione delle pensioni con il recupero del montante perso in questi anni, estensione e rafforzamento della quattordicesima per le pensioni fino a 1.500 euro, significativo taglio delle tasse. Il risultato dei blocchi ha inciso pesantemente, dice il segretario confederale Domenico Proietti: “Una pensione che nel 2011 era di 1.500 euro lordi mensili oggi vede ridotto il proprio potere di acquisto di 759 euro l’anno, una perdita che avrà effetti per il resto della vita del pensionato”. Il sindacalista propone di “aggiornare i criteri con i quali ad oggi è valutata l’indicizzazione, basati sul paniere Foi (famiglie di operai e impiegati) che non rispecchia in pieno le reali spese sostenute dalla fascia più anziana della popolazione”.

Sulle pensioni grava una tassazione altissima

“Bisogna ridurre la pressione fiscale attraverso l’equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti, ingiustamente differenziata con l’ultima riforma dell’Irpef – afferma Proietti – questa misura determinerebbe un incremento delle pensioni a partire da circa 100 euro al mese fino a circa 140 euro per le pensioni di importo pari a 1.500 euro mensili”. La Uil chiede un significativo taglio delle tasse per i pensionati e i lavoratori dipendenti, agendo sulle aliquote Irpef.

Per effetto della mancata indicizzazione, sottolinea il report, il pensionato che nel 2011 percepiva 1.500 euro per acquistare la stessa quantità di alimenti, vestiti e servizi che acquistava 11 anni avrebbe bisogno oggi di 759 euro in più l’anno rispetto al valore attuale della pensione, pari a 1.651 euro. Una perdita costante e continua. Altro dato evidenziato è quello relativo a una pensione che nel 2011 era di 1.200 euro, quindi inferiore tre volte il minimo e salvaguardata dai blocchi. Dopo 11 anni per effetto del sistema oggi in vigore e del paniere applicato alla rivalutazione, anche chi aveva una pensione inferiore tre volte il minimo ha visto diminuire il proprio potere d’acquisto di 24 euro al mese, 320 euro l’anno.

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