Per il Cinema un bando “speciale” da tre milioni e trecentomila euro - QdS

Per il Cinema un bando “speciale” da tre milioni e trecentomila euro

redazione

Per il Cinema un bando “speciale” da tre milioni e trecentomila euro

martedì 20 Ottobre 2020

Divulgato sul sito della Direzione Generale Cinema l’avviso per la concessione di contributi a progetti speciali per l’audiovisivo. Si rivolge a enti pubblici e privati, università ed enti di ricerca, istituti dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, fondazioni, comitati e associazioni culturali e di categoria, nonché a imprese. L’utenza è invitata a sperimentare nuove ed innovative progettualità, anche in modo multidisciplinare e con l’occhio rivolto alle tecnologie

PALERMO – Nonostante l’annuncio del ministro Franceschini relativo ad ulteriori 20 milioni di euro a sostegno delle sale cinematografiche per far fronte al periodo di emergenza passato e a quello in atto, sono tante e giustificate le preoccupazioni degli addetti ai lavori del settore del cinema.

Dall’America i film per le sale continuano a non arrivare, rinviate le uscite e rinviate le produzioni, e i film italiani approdati negli schermi nazionali direttamente da Venezia non hanno dato risultati economici incoraggianti. La seconda ondata del virus spaventa evidentemente il pubblico, ma in assenza di blockbuster è anche difficile riuscire a capire quanto. Per questo, probabilmente, bisognerà aspettare qualche settimana, al momento cioè dell’uscita in sala di prodotti commercialmente più forti, per esempio l’ultimo Verdone, programmato a fine novembre.

L’apprezzabile sensibilità del Ministero nei confronti del comparto, pubblicamente riconosciuta dalle associazioni di categoria (si parla anche di un ripristino del 2 per 1000 alle associazioni culturali), trova fortunatamente conforto anche nella continuità del lavoro degli uffici, e di conseguenza nella pubblicazione di nuovi bandi.

Proprio nei giorni scorsi è infatti stato divulgato sul sito della Direzione Generale Cinema l’avviso per la concessione di contributi a progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo, una linea di finanziamento nuova con una dotazione finanziaria complessiva di 3,375 milioni di euro.

Il bando, perfettamente compatibile con tutte le altre forme di aiuti ministeriali, si rivolge a enti pubblici e privati, università ed enti di ricerca, istituti dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, fondazioni, comitati e associazioni culturali e di categoria, nonché a imprese.

Quanto ai contenuti finanziabili, la definizione di “progetti speciali” non aiuta di certo a circoscrivere un tema o un obiettivo specifico. In effetti, anche il testo del bando da questo punto di vista sembra invitare l’utenza a sperimentare nuove ed innovative progettualità, anche in modo multidisciplinare e con l’occhio rivolto alle tecnologie, purché “di particolare rilevanza nazionale ed internazionale e con forte vocazione culturale, sociale e/o economica nel campo cinematografico e audiovisivo.

I partecipanti avranno due opzioni per partecipare al bando: si potrà presentare istanza per un progetto annuale o per uno triennale. La richiesta potrà essere presentata unicamente previa iscrizione alla piattaforma informatica online della Direzione Cinema (www.doc.beniculturali.it) e dovrà essere trasmessa entro il termine perentorio del 23 ottobre.

Il contributo potrà coprire fino all’80% delle spese progettuali, e potrà essere richiesto un anticipo sempre per l’80% del finanziamento concesso.

Non mancano, infine, i riferimenti all’emergenza sanitaria in corso. Nel testo del bando, infatti, viene esplicitata la possibilità di inserire nel piano progettuale delle spese i costi per l’adeguamento alle prescrizioni per la prevenzione del contagio, e l’inserimento eccezionale delle stesse nelle spese cosiddette ammissibili.

D’altra parte, non è possibile oggi progettare un intervento culturale che non tenga conto della particolare situazione, ed è dunque probabile che molti enti nazionali (festival, università, cineteche, enti di ricerca) sfrutteranno l’occasione per dotarsi di attrezzature informatiche che consentano la realizzazione di eventi live in streaming. Per il ritorno massivo in sala, d’altra parte, sembra che i tempi non siano ancora maturi.

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