Crea sanità: Isola quintultima in Italia (38%). A fare peggio troviamo Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna. Provincia autonoma di Trento, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano sul podio delle eccellenze
PALERMO – Il sistema sanitario regionale siciliano fa acqua da tutte le parti: a dirlo è il report “La misura della performance dei Ssr” di Crea sanità (Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità), giunto ormai alla settima edizione. Infatti, l’Isola si colloca tra le sei regioni tutte meridionali dell’area “critica”. Fatto cento il risultato massimo raggiungibile, in Sicilia il livello delle performance sfiora il 40% (esattamente 38%), inchiodando la nostra regione al quintultimo posto in Italia.
A far compagnia alla Sicilia, tra le ultime regioni, troviamo Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna, con valori di performance che scendono progressivamente fino ad arrivare al 31%. Dall’altra parte della classifica troviamo la Provincia autonoma di Trento, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano, capaci di offrire ai propri residenti livelli di opportunità significativamente superiore alle altre (performance tra il 63 e il 70%). A seguire troviamo Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Piemonte, realtà sempre parte dell’area di eccellenza, con una performance compresa tra il 57% ed il 61%.
Il rischio di dicotomizzazione del sistema si fa sempre più concreto, come scrive il Consorzio Crea all’interno del report “rimane costante la composizione del gruppo delle regioni che anno dopo anno, si trovano nell’area dell’‘eccellenza’, ma purtroppo anche quella del gruppo numericamente rilevante delle regioni tutte meridionali che rimangono nell’area critica”.
L’indice è il frutto di una metodologia di valutazione multidimensionale e multiprospettiva, che analizza le indicazioni di diversi stakeholder del sistema (altrimenti detti portatori di interessi), appartenenti alle categorie “utenti”, “istituzioni”, “professioni sanitarie”, “management aziendale” e “industria medicale”, su cinque dimensioni (sociale ovvero equità, esiti, appropriatezza, innovazione ed economico-finanziaria).
Nella categoria “utenti”, la Sicilia recupera due posizioni, collocandosi tra le ultime sette regioni (era quintultima nella classifica generale), ovvero il livello migliore rispetto ai cinque indicatori presi in considerazione. In questo campo, la Provincia autonoma di Trento con il 72% continua a mantenere la prima posizione, registrando un livello di performance addirittura superiore a quello registrato nella “classifica generale”. Seguono Toscana e Provincia autonoma di Bolzano con una performance rispettivamente pari al 63% e 62%. Mentre Puglia, Campania e Sardegna occupano le ultime tre posizioni con un indice di performance inferiore al 40%.
Mentre nella categoria “industria medicale” la Sicilia totalizza la peggiore performance, pari ad appena il 30%: infatti, in questo caso si colloca al quartultimo posto. Fanno di peggio Calabria, Campania e Sardegna che presentano un livello di Performance compreso tra il 28% e il 23%. Ancora una volta, la Provincia autonoma di Trento si conferma prima (70%), seguita immediatamente dalla Provincia autonoma di Bolzano che recupera una posizione, a scapito della Toscana. Idem per il Friuli Venezia Giulia che diventa quinto a discapito dell’Emilia Romagna.