Fondi perduti contro le perdite delle reti idriche a Catania

Servizio idrico etneo, in fumo 38 milioni di euro per i progetti sulle perdite nelle reti

Servizio idrico etneo, in fumo 38 milioni di euro per i progetti sulle perdite nelle reti

Simone Olivelli  |
martedì 08 Ottobre 2024

Ecco chi ha incassato la delusione e perché, a meno di colpi di scena, diversi Enti rischiano di perdere fondi importanti.

A Catania e provincia, a meno di clamorosi colpi di scena, oltre 38 milioni di euro in fondi destinati alla riduzione delle perdite nelle reti idriche sono stati persi per l’assenza di un gestore unico. La notizia, finora passata sotto traccia, è contenuta in una delibera dell’Assemblea territoriale idrica, l’organo politico in cui siedono i 58 sindaci.

Il provvedimento, che riporta la data del 16 settembre, riguarda la rinuncia a impugnare le decisioni prese dal Ministero delle Infrastrutture in merito alle graduatorie relative a uno degli avvisi legati alla gestione delle risorse che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha assegnato al settore idrico. “Un eventuale ricorso avverso tali provvedimenti avrebbe con alta probabilità esito negativo”, è la considerazione fatta dall’Ati e sulla base della quale si è deciso di inoltrare i dinieghi giunti da Roma ai singoli gestori, nel caso gli stessi decidessero di avviare in solitaria – e con risorse proprie – i ricorsi.

Fondi contro le perdite delle reti idriche a Catania, chi è rimasto fuori

A incassare la delusione, dopo essere state in una posizione utile in graduatoria per ricevere i finanziamenti per effettuare gli interventi sulla rete idrica, sono stati il Comune di Bronte e le società Acque Aurora e Sidra.

Nel primo caso, l’ente locale, che in questi anni ha gestito in autonomia il servizio nel proprio territorio, dovrà rinunciare a una somma di oltre 3,4 milioni di euro. Per quanto riguarda, Acque Aurora – società che opera in oltre un migliaio di utenze a Misterbianco e nello specifico nelle frazioni di Poggio Lupo, Serra, Lineri e Montepalma, fino al confine territoriale di Catania – la perdita è quantificabile in poco meno di 800mila euro.

Il caso Sidra

La doccia più fredda spetta però alla Sidra. La società partecipata dal Comune di Catania aveva presentato un progetto del valore di 34,3 milioni di euro. Una cifra con cui si sarebbe lavorato al completamento degli interventi già avviati, comprese attività di digitalizzazione e monitoraggio delle reti di distribuzione.

Così però non sarà e il motivo è semplice: il decreto con cui è stata approvata la graduatoria è stato pubblicato dal Ministero a giugno scorso. Dunque in un momento in cui era già ampiamente conclusa la partita riguardante l’affidamento a Sie del ruolo di gestore unico del servizio idrico.

Va sottolineato che già al momento della pubblicazione del decreto, le istanze di Sidra, Acque Aurora e Comune di Bronte risultavano ammesse con riserva. Gli accertamenti che ne sono seguiti non hanno fatto altro che confermare un esito che sin dal primo momento appariva scontato: il Pnrr, infatti, prevede che i finanziamenti vadano a soggetti riconosciuti come gestori unici; una condizione che in provincia di Catania manca da vent’anni, dopo che l’esito della maxi-gara d’appalto vinta da Sie a metà anni Duemila è stato frenato da una lunghissima querelle giudiziaria risoltasi a fine 2022 nelle aule del Cga, ma che ha portato alla firma della convenzione con l’Ati soltanto a luglio scorso.

A nulla inoltre è valso il fatto che i progetti di Sidra, Acque Aurora e Comune di Bronte fossero stati presentati prima della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, in quanto la graduatoria del Ministero è stato pubblicata a giugno scorso, ben oltre la scadenza della convenzione che aveva prorogato fino a fine 2023 il rapporto dei tre gestori con l’Ati.

Sie e Acoset salve

Tra chi sorride c’è invece Sie. La società mista pubblico-privata ha ricevuto il semaforo verde dal Ministero al progetto da più di 16 milioni di euro per il miglioramento delle reti. Anche in questo caso l’esito era prevedibile: Sie, infatti, è ufficialmente gestore unico per la provincia di Catania, nonostante l’iter per entrare in possesso delle porzioni di territorio fino a oggi controllate da altri gestori richiederà ancora diverso tempo.

Tra coloro che hanno superato il vaglio del Ministero c’è poi Acoset. La società, che possiede delle quote all’interno di Hydro Catania, il socio privato di Sie, potrà usufruire di quasi 19,5 milioni di euro. La certezza in casa Acoset era arrivata già a inizio dello scorso anno: a giocare a favore della società era stato l’avere presentato i progetti nella seconda finestra temporale (Sidra, Acque Aurora e Comune di Bronte hanno partecipato alla terza) prevista dal Pnrr e ciò ha fatto sì che le gare d’appalto per l’affidamento dei lavori siano state aggiudicate prima che scadesse la convenzione di gestione con l’Ati.

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Immagine di repertorio

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