Pescatori in Libia, “Governo si muove in ogni direzione” - QdS

Pescatori in Libia, “Governo si muove in ogni direzione”

Patrizia Penna

Pescatori in Libia, “Governo si muove in ogni direzione”

mercoledì 04 Novembre 2020

La viceministra degli Esteri conferma l’impegno dell’Esecutivo: “Situazione delicata, stiamo lavorando anche con Emirati e Russia”. Ma le opposizioni insistono: “Vogliamo risposte”

TRAPANI – Un appello, l’ennesimo. È quello rivolto ieri da Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati che chiede al Governo Conte di risolvere una volta per tutte il problema dei 18 pescatori siciliani, detenuti in Libia ormai da due lunghissimi mesi.

“Voglio fare un appello al governo – ha detto ieri Gelmini intervenendo nel corso di una trasmissione televisiva – per una battaglia che Forza Italia sta conducendo da settimane alla Camera, anche grazie all’impegno delle nostre deputate siciliane Giusi Bartolozzi, Stefania Prestigiacomo e Matilde Siracusano: l’esecutivo mostri la propria autorevolezza a livello internazionale e risolva una volta per tutte il problema dei 18 pescatori siciliani, prigionieri in Libia da due mesi. Palazzo Chigi e il Ministero degli Esteri dopo oltre 60 giorni devono dare risposte alle famiglie e al Paese”.

Di fronte alle continue pressioni delle forze di opposizione ma anche dei familiari dei marittimi e di tutta la comunità di Mazara del Vallo che vive questo stallo con crescente preoccupazione, il Governo Conte ribadisce il proprio impegno costante nella risoluzione dell’annosa vicenda: “I pescatori – ha detto la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni – sono detenuti dalle forze del generale Haftar, che non sono riconosciute a livello internazionale, il Governo si sta muovendo in tutte le direzioni possibili per liberarli”.

“Ci stiamo muovendo – ha proseguito Sereni – anche con quei Paesi come gli Emirati Arabi e la Russia che hanno un rapporto stretto con quelle aree. Stiamo lavorando per riportare sani e salvi i nostri concittadini in Italia – ha aggiunto -. Sappiamo che sono trattenuti in condizioni decenti, non sono in una situazione promiscua con altri prigionieri, hanno ricevuto medicinali tramite la nostra ambasciata, ci stiamo occupando delle loro condizioni concrete e siamo in contatto costante con le famiglie e gli armatori. Si tratta di una situazione molto delicata per la quale serve riservatezza, ora non ha senso e non è prudente dare dei tempi”.

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