Piccolo prezzo, ma grandi proprietà nutritive. A Gioiosa Marea la “riscossa” del pesce povero - QdS

Piccolo prezzo, ma grandi proprietà nutritive. A Gioiosa Marea la “riscossa” del pesce povero

Valerio Barghini

Piccolo prezzo, ma grandi proprietà nutritive. A Gioiosa Marea la “riscossa” del pesce povero

Valerio Barghini  |
martedì 02 Agosto 2022

Pesce definito “povero” per via del basso prezzo ma “ricco” dal punto di vista nutrizionale

GIOIOSA MAREA (ME) – Aguglia, costardelle, lattarino, sgombro, cicerello, grongo, murella: sono solo alcune delle tipologie di quella specie ittica meglio conosciuta con il nome di “pesce povero”. Riferendoci con l’aggettivo “povero” al mero costo di acquisto e non certo a proprietà nutrizionali, a cominciare dal sottogruppo del pesce azzurro, come sarde e alici, che fanno rientrare a pieno titolo questi pesci nel novero delle carni principe.

Di pesce povero si è parlato nel convegno dal titolo “San Giorgio passato, presente e futuro. Pesce povero: qualità organolettiche e benefici” svoltosi a Gioiosa Marea, organizzato dalla Pro Loco San Giorgio (presieduta da Calogero Gambino) con il partnerariato dei comuni di Gioiosa Marea e Montagnareale (presenti i sindaci dei due centri Giusy La Galia e Rosario Sidoti). Un convegno che si inserisce in un progetto di valorizzazione del territorio, al fine di favorire la commercializzazione dei prodotti ittici siciliani, soprattutto di quelle specie poco conosciute o, spesso, erroneamente considerate minori. Un progetto sostenuto, per il tramite della Regione (nello specifico, dal Dipartimento Pesca dell’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea), dalla Comunità Europea che a tal fine assegna degli appositi stanziamenti, chiamati Feampa (Fondo europeo affari marittimi pesca e aquacoltura).

A relazionare al numeroso pubblico, oltre a Nino Currò (ex consigliere di Gioiosa Marea nonché componente della Pro Loco di San Giorgio, la principale frazione marinara del comune tirrenico), Mattia Fallucca, 25 anni, un giovane lombardo che da sei anni ha scelto Gioiosa Marea come propria residenza fissa, laureato presso l’Università di Messina in Scienze dell’ambiente e della natura, il quale ha sottolineato l’inevitabile incidenza delle attività umane che “modificano” l’ambiente sul pescato e come il pesce povero, grazie alle sue specificità, sia più sicuro, in quanto attutisce gli effetti nefasti provocati dall’uomo. Pesce povero che, grazie alla sua minore permanenza in acqua, ha un contenuto minore di agenti inquinanti.

Pesce definito “povero” per via del basso prezzo. Ma anche per la scarsa conoscenza da parte dei consumatori. Un pesce di cui i nostri mari abbondano. E “ricco” dal punto di vista nutrizionale. A sottolinearne le proprietà organolettiche, la dottoressa Roberta Russo, biologa nutrizionista, dal 2013 al Cemer (Centro europeo per la medicina e la ricerca) di Perugia.

“Sarde e alici, ma non solo – ha spiegato la dottoressa Russo – sono ricchi di micronutrienti essenziali, come i noti acidi grassi Omega 3. Definiti “grassi buoni”, sono facilmente assorbibili dal nostro organismo e svolgono un’importante azione antinfiammatoria”. La dottoressa, a conclusione, ha dato anche suggerimenti per una più corretta cottura: “Sarebbe preferibile consumare questa tipologia di pesce crudo o marinato. Ma se si opta per i fornelli, meglio una cottura veloce”.

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