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Piana degli Albanesi, intitolato il viadotto Tozia a Rosolino Petrotta. La Cgil: “Personaggio divisivo e fascista”

Piana degli Albanesi, intitolato il viadotto Tozia a Rosolino Petrotta. La Cgil: “Personaggio divisivo e fascista”

Per Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana, “intitolare uno spazio pubblico a un esponente del fascismo rischia di legittimare un’ideologia incompatibile”

A Piana degli Albanesi fa discutere la decisione dell’amministrazione comunale di intestare il viadotto Tozia a Rosolino Petrotta, figura legata al regime fascista. La Camera del Lavoro di Piana e l’associazione “Portella della Ginestra” hanno espresso il loro dissenso in un incontro che si è svolto al Comune con il sindaco Rosario Petta e i componenti della commissione toponomastica.

Cgil: “Si darebbe un messaggio ai giovani sbagliato”

“Un personaggio divisivo, inviso a gran parte della popolazione per essersi sempre schierato contro le organizzazioni dei lavoratori – hanno manifestato la loro contrarietà la Cgil e l’associazione dei familiari delle vittime di Portella – Rosolino Petrotta è stato un fascista della prima ora: nel 1926 fondò la sezione fascista e successivamente partecipò all’occupazione dell’Albania, dove nel 1942 venne nominato deputato del parlamento fascista d’Albania. Si darebbe un messaggio sbagliato ai giovani. Petrotta, tra l’altro, negli anni Venti, da corrispondente locale de L’Ora, lodò il capo mafia Francesco Cuccia e ignorò sistematicamente le violenze e le intimidazioni mafiose contro il sindacato e il partito socialista”.

Per Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana, “intitolare uno spazio pubblico a un esponente del fascismo rischia di legittimare un’ideologia incompatibile con i principi democratici e antifascisti sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana”. “La toponomastica – osserva Maria Modica – non può essere un atto neutro: rappresenta una scelta di valore, un messaggio simbolico che le istituzioni trasmettono alla cittadinanza e alle future generazioni”.

I dubbi sulla legittimità del provvedimento

Francesco Petrotta, dell’associazione Portella della Ginestra, ha sollevato invece dubbi sulla legittimità del provvedimento, che dovrà passare al vaglio di Prefettura e Soprintendenza: “Difficile che arrivi il nulla osta, perché la procedura amministrativa per l’intestazione del viadotto, adottata dalla giunta municipale, con la delibera 50 del 23 maggio scorso, è errata: non è stato coinvolto preventivamente il consiglio comunale, come prevede il regolamento comunale sulla toponomastica. La proposta è stata già respinta dalla Prefettura nel 2021 una prima volta per un difetto simile di procedure”.

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