Piano regolatore Porto di Catania: tutte le novità

VIDEO | Porto di Catania, il nuovo “volto” con il Piano regolatore: tutte le novità

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VIDEO | Porto di Catania, il nuovo “volto” con il Piano regolatore: tutte le novità

Melania Tanteri  |
mercoledì 20 Marzo 2024

Un piano che, una volta portato a termine, cambierà completamente la relazione tra la città e il porto, modificando anche la composizione stessa delle infrastrutture.

Ieri mattina, nei locali dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale di Catania il presidente Francesco Di Sarcina ha illustrato nel dettaglio alla stampa cittadina i contenuti del Piano regolatore del porto di Catania, in via di definizione.

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La presentazione del Piano regolatore del porto di Catania

Un momento importante, dopo quello in Consiglio comunale, per illustrare le previsioni contenute nel documento di cui il porto di Catania è privo del 1978.

“Le principali scelte del Piano regolatore del porto di Catania, che sarà ultimato nei prossimi mesi, sono nate da una pressante necessita di razionalizzare l’uso degli spazi portuali – ha spiegato Di Sarcina – attribuendo ad ognuno una precisa funzione che consentisse sia una maggiore apertura alla città, sia una crescita affiancata alla coesistenza sostenibile tra le attività presenti”.

Una “convivenza” richiesta da tempo dalla cittadinanza e per la quale sono state previste importanti opere, facendo salva “l’esigenza di dare continuità a tutti gli operatori esistenti, non alterando lo status quo imprenditoriale e occupazionale, anzi implementandolo in un’ottica di sviluppo comune e strategico” – ha proseguito Di Sarcina. Il tutto, guardando alle tematiche ambientali e all’utilizzo fonti rinnovabili.

I numeri del nuovo porto di Catania

Un programma fondamentale, secondo il presidente, per adeguare la struttura alle nuove esigenze sia della navigazione che del commercio, oltre che della sicurezza, e che prevede interventi specifici in ogni zona del porto, “frutto di una scrupolosa analisi della previsione dei traffici, affidata ad aziende leader, cui è seguito uno studio di compatibilità, considerando un orizzonte temporale di 15 anni, con due scadenze di opere importanti: 2030 e 2040”, si legge nel comunicato. Che riporta anche i numeri stimati: “la stima prevede un incremento tra 264.000 e 393.000 unità/anno al 2030”, e la struttura “al 2040 sarebbe in grado di sostenere fra 485.000 e 848.000 utenti”. Crescita prevista anche per il traffico Ro-Ro e per i semirimorchi, “tra 8.323.000 e 10.112.000 al 2030 e tra 12.158.000 e 16.654.00 nel 2040”.

Da qui, l’esigenza di intervenire anche sulle altre sfere del porto, fisicamente dislocate in diversi settori, pensando al settore diportistico e alla città da una parte, ma anche a quello commerciale crocieristico e ancora a quello del traffico di merci.

Il Piano regolatore del porto di Catania nel dettaglio

Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo Piano regolatore del porto di Catania. Partendo da nord, la struttura si allargherà fino alla stazione centrale, circa: sarà realizzata una nuova darsena per i grandi yacht e il waterfront aperto alla città, con una lunga passeggiata fino al molo Crispi. 17 ettari circa, oltre ai 3 ettari dell’area cantieristica posta a nord est: “diventerà un nuovo quartiere cittadino per fruire del centro storico – ha sottolineato il presidente”. La “Darsena yacht” ospiterà oltre 700 imbarcazioni da diporto di piccole (4/18 metri), medie (18/28 metri) e grandi dimensioni (fino a 120 mt), con una viabilità dedicata e un accesso diretto al mare aperto. Anche i pescherecci avranno una nuova area ad hoc con servizi necessari e nuovi manufatti per il ricovero temporaneo di attrezzature e reti da pesca.

La nuova stazione marittima e le altre infrastrutture

Andando verso sud, nello sporgente centrale si realizzerà la nuova stazione marittima, “di 5mila mq dall’architettura particolarmente originale: potrà accogliere 1 milione di passeggeri l’anno, con sistemi di energie rinnovabili, in grado di renderla autosufficiente dal punto di vista energetico” e la nuova area a servizio delle nuovissime navi da crociera, “di 84mila mq con quattro accosti in grado di accogliere navi da oltre 340 m”.

Proseguendo verso sud, sarà destinata una striscia larga 10 metri alla città, in parallelo a via Domenico Tempio, dal varco asse servizi fino a Piazza Borsellino, e sarà messa a disposizione per interventi a supporto della viabilità e rigenerazione urbana da pianificare col Comune di Catania. Infine, prevista a sud una nuova darsena, opera che non comporterà modifiche nel torrente Acquicella che, anzi, sarà oggetto di profonda riqualificazione. Per la viabilità da e per il porto, è infine previsto un sottopasso tra l’ingresso portuale dal varco asse e l’asse dei servizi, “per risolvere l’annoso problema della congestione della rotatoria del parco del Faro. Si prevede un’infrastruttura con l’interramento, a circa 100 m dal nuovo varco portuale, della strada che passa al di sotto del Parco per riemergere in corrispondenza dell’ingresso sull’asse dei servizi, diramazione stradale che conduce direttamente in autostrada”.

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