Continua lo scontro politico e sociale sulla questione migranti e sbarchi: si attende l'arrivo del ministro Piantedosi in Sicilia (ad Agrigento) per affrontare il tema.
Si continua a discutere di questione migranti e sbarchi: è scontro tra Ong e Governo, ma anche tra esponenti politici di diverso orientamento. Ed è questo il tema che affronterà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ad Agrigento.
L’esponente del Governo Meloni è atteso in città, per l’esattezza nella sede della Prefettura agrigentina, per fare il punto sugli sbarchi ma anche sui drammi e le tragedie che quasi ogni giorno macchiano il Mediterraneo di sangue.
Piantedosi ad Agrigento, la riunione in Prefettura
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, lunedì 9 gennaio alle ore 15, sarà in Prefettura a Agrigento per presenziare al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica di Agrigento.
Alla riunione, nella quale si tratterà il tema degli sbarchi, saranno presenti anche il capo della Polizia Lamberto Giannini e il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino. Quest’ultimo, dopo l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo (costato la vita anche a un neonato), aveva chiesto un incontro al ministro.
Il dibattito continua
Il dibattito sulle migrazioni continua, soprattutto dopo il discusso Decreto che ha comportato una serie di “strette” per l’accoglienza dei migranti e l’attività delle Ong. Un provvedimento che ha scatenato l’ira dei soccorritori che lavorano ogni giorno in mare, ma anche dei primi cittadini di alcuni territori impegnati nell’accoglienza (come Pozzallo).
Nelle ultime ore a far discutere è stata l’indiscrezione secondo cui gli esponenti del Governo Meloni avrebbero avanzato l’ipotesi di far sbarcare migranti nelle città governate dal centrosinistra. Ipotesi che naturalmente ha scatenato l’ira del centrosinistra. Tra i tanti commenti c’è quello di Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Immagino che se fosse possibile, Piantedosi, Meloni e Salvini assegnerebbero Bolzano o Tarvisio, o qualunque altro posto il più lontano possibile come luogo di sbarco per le navi Ong che salvano naufraghi nel Mediterraneo Centrale, pur di rallentare l’azione umanitaria di salvataggio”.
Fonti del Viminale spiegano che non si tratterebbe di una scelta politica. La sottosegretaria al Ministero dell’Interno ed esponente di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, ha dichiarato ad Adnkronos: “Non c’è assolutamente alcuna scelta di natura politica da parte del Governo. (…) I porti, così come il sistema dell’accoglienza al Sud sono al collasso. Inoltre, l’ultimo decreto varato dal governo prevede lo sbarco nel porto più sicuro, non in quello più vicino. A tutela degli immigrati ma anche della sicurezza dei territori”.
Migranti, il punto su sbarchi e Ong
Nel tweet di Fratoianni c’è sicuramente un velato riferimento alla vicenda di Geo Barents, nave umanitaria di Medici Senza Frontiere. All’imbarcazione è stato assegnato come punto di approdo sicuro il porto di Ancona. Tuttavia, le condizioni meteo in peggioramento potrebbero ostacolare l’arrivo a una destinazione attualmente abbastanza lontana per i soccorritori. In più, le autorità italiane avrebbero rifiutato anche la richiesta di Geo Barents relativa al trasbordo dei 73 migranti soccorsi ieri sulla Ocean Viking.
Nel frattempo, nella sola Lampedusa si registrano circa 109 sbarchi nelle ultime ore. Sembra chiaro che serve un piano per garantire il rispetto dei diritti umani e un sistema di accoglienza efficiente e non gravoso per le città: ed è questo l’argomento che il ministro Piantedosi sarà chiamato a discutere ad Agrigento all’inizio della settimana che sta per cominciare.
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