Piazza Armerina, lavoro fra integrazione e valorizzazione dei giovani - QdS

Piazza Armerina, lavoro fra integrazione e valorizzazione dei giovani

Piazza Armerina, lavoro fra integrazione e valorizzazione dei giovani

Pierpaolo Galota  |
martedì 03 Settembre 2024

Grazie al piano “W.i.p Up”, dell’Associazione Don Bosco e finanziato da Enel cuore onlus, 33 ragazzi stranieri e italiani, provenienti da contesti disagiati, hanno avuto accesso a stage formativi presso aziende siciliane

PIAZZA ARMERINA (EN) – Si è concluso con risultati straordinari il progetto “W.i.p. Up – Work In Progress Upgrade”, un’iniziativa sociale volta a favorire l’inserimento lavorativo di giovani italiani e stranieri in condizioni di fragilità. Promosso dall’Associazione Don Bosco 2000 – Impresa sociale e finanziato dalla fondazione Enel cuore onlus.

I progetti per i giovani dell’Associazione Don Bosco 2000

L’associazione, come intuibile già dal nome, si ispira al carisma e al sistema educativo del Santo dei Giovani, Don Bosco, e cerca costantemente di promuovere progetti per questa fascia importantissima della popolazione. In quest’ottica rientra il progetto W.i.p. Up che ha visto la partecipazione di 33 giovani, che hanno potuto accedere a tirocini formativi in aziende siciliane, aprendo così una strada concreta verso il mondo del lavoro. Un ruolo fondamentale, per la piena realizzazione del progetto, lo ha avuto il contributo di Enel Cuore Onlus. Questo ente ha reso possibile un maggiore coinvolgimento dei giovani. Nello specifico 15 giovani migranti e 18 giovani italiani, tutti provenienti da contesti di svantaggio sociale ed economico, hanno avuto la possibilità di acquisire competenze e esperienza sul campo.

Tra i giovani migranti anche Jomadar Sakib, originario del Bangladesh. “Il mio arrivo in Italia dal Bangladesh non è stato facile. – ha raccontato Jomadar. Come molti migranti, ho dovuto affrontare difficoltà e incertezze, ma sono stato fortunato ad essere accolto in uno dei centri gestiti da Don Bosco 2000. Quando mi è stata offerta la possibilità di partecipare al progetto come operatore dell’accoglienza, ero entusiasta e allo stesso tempo grato. Il mio ruolo era quello di aiutare altri ragazzi come me, appena arrivati, a orientarsi e a gestire le piccole sfide quotidiane, come il disbrigo delle faccende domestiche. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei passato dall’essere accolto all’essere colui che accoglie.”

L’iniziativa non mirava a fornire solo aspetti teorici, a organizzare tirocini, ma aveva sogni ben più grandi, che in alcuni casi si sono realizzati. A dimostrare il tutto sono i risultati del progetto, che parlano da soli: diversi partecipanti, al termine dei tirocini, hanno ottenuto un contratto di lavoro stabile, trasformando quella che inizialmente era una prima esperienza lavorativa, in un vero e proprio impiego.

Così come ci racconta Mara Furbo, neolaureata in Scienze della formazione: “Quando mi sono laureata sapevo che trovare la mia prima esperienza lavorativa non sarebbe stato facile. Il mercato del lavoro è competitivo e spesso richiede anni di esperienza che, ovviamente, chi è appena uscito dall’università non può avere. Per questo, quando ho saputo del progetto e della possibilità di iniziare un tirocinio come Social media manager presso Don Bosco 2000, ho colto al volo l’opportunità. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno: un contesto dinamico dove poter mettere in pratica ciò che avevo studiato e allo stesso tempo imparare sul campo. Il tirocinio si è rivelato un successo sotto ogni punto di vista”.

Il progetto “W.i.p. Up” verso l’inclusione sociale

Il progetto “W.i.p. Up” ha rappresentato molto più di un semplice programma di inserimento lavorativo, ma è stato un’iniziativa di sviluppo locale, di implementazione di rete e relazioni tra domanda e offerta di lavoro. È stato un passo importante verso l’inclusione sociale, contribuendo a ridurre le distanze in un territorio dove la disoccupazione giovanile è un problema pressante.

Questa iniziativa, infine, ha anche gettato le basi per futuri progetti che mirano a combattere la disoccupazione e la marginalità sociale. In un periodo storico caratterizzato da incertezze, questa esperienza rappresenta un esempio da seguire. Perché incarna indirettamente il motto di don Bosco “felici nel tempo e nell’eternità”, ci spinge a riflettere su quanto è urgente oggi fornire risposte concrete ai giovani, i quali dovranno farsi carico del Paese non domani, ma oggi.

Con la conclusione del progetto “W.i.p. Up – Work In Progress Upgrade”, l’Associazione Don Bosco 2000 chiude una pagina importante di solidarietà e impegno, ma si apre un nuovo capitolo per questi giovani, che ora possono guardare al futuro con maggiore fiducia.

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