L’Istat ha rivisto leggermente al rialzo le stime del prodotto interno lordo
ROMA – L’istat ha reso noti i dati su Pil e pressione fiscale relativi al secondo trimestre del 2019. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente che rispetto allo stesso periodo del 2018.
La variazione congiunturale del Pil, che era stata diffusa il 30 agosto 2019, era risultata nulla mentre quella tendenziale era negativa (-0,1%). Tuttavia, c’è da dire che nel secondo trimestre del 2019 c’è stata una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e al secondo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019, risulta quindi essere pari a +0,1%. Anche tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti rispetto al periodo precedente, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,4% degli investimenti fissi lordi.
Per quanto riguarda le importazioni e le esportazioni assistiamo, rispettivamente, a una crescita dello 0,9% e dell’1,2%. A contribuire all’aumento di 0,1 punti percentuali alla crescita del prodotto interno lordo e di +0,1 punti degli investimenti fissi lordi è stata la domanda nazionale al netto delle scorte, con apporti nulli sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private, sia della spesa delle Pubbliche amministrazioni. Il contributo della domanda estera netta ha registrato, anch’esso, un valore positivo (+0,1%). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,2 punti percentuali. Andamenti congiunturali negativi sono stati registrati anche per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, che hanno subito un trend negativo rispettivamente dell’1,3% e dello 0,5%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre 2019.
Altri dati diffusi dall’Istituto di statistica nazionale relativi allo stesso periodo, riguardano la pressione fiscale. Secondo l’Istat, infatti, è stata pari al 40,5%, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2018 registrando una variazione pari allo 0,3%. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2019, la pressione fiscale, risulta essere pari al 38,6% del Pil, registrando un aumento dello 0,5% rispetto ai 38,1 punti percentuali dello stesso periodo dell’anno precedente.