Secondo Salvini in Italia c'è poca tutela per chi va in bici. Intanto in Sicilia le piste ciclabili sono poche e il Governo taglia i fondi per la realizzazione di nuovi percorsi.
Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in Italia non esistono abbastanza tutele nei confronti dei ciclisti.
Il leader della Lega ha “riconosciuto” l’urgenza del tema all’indomani della tragica morte dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, travolto da un camion mentre si trovava in sella alla sua bici sua una strada in provincia di Vicenza.
Per l’ex ministro dell’Interno, le piste ciclabili nel territorio italiano sono inadeguate e “tutto tranne che sicure” poiché espongono gli utilizzatori dei mezzi a pedali a innumerevoli rischi per la vita.
Piste ciclabili, Sicilia ancora indietro
Secondo il dossier “L’Italia non è un Paese per bici” realizzato da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente, sul territorio italiano gli spazi riservati ai ciclisti sono ancora ridotti rispetto ad altre Nazioni europee.
Particolarmente difficile la situazione che riguarda la Sicilia. Nel report, infatti, tutte e nove le province dell’Isola vengono posizionate in basso nella classifica che determina il rating delle infrastrutture ciclabili.
Tra le città dell’Isola, Messina e Palermo hanno già in previsione la realizzazioni di nuovi percorsi destinati alle bici. Per il capoluogo dello Stretto si parla di 42 chilometri in più, mentre alle pendici di monte Pellegrino i nuovi tragitti dovrebbero estendersi ulteriormente per 87 chilometri.
Nel capoluogo etneo l’amministrazione precedentemente guidata dal sindaco Salvo Pogliese e attualmente sotto commissariamento aveva previsto la progettazione di altri 40 chilometri di pista ciclabile entro il 2023, con la pubblicazione del relativo bando previsto per settembre.
Ad agosto 2022 l’ex assessore alla Mobilità del Comune etneo, Giuseppe Arcidiacono, ha assicurato che l’inizio dei lavori sarebbe dovuto partire entro sei mesi. Il progetto prevede la realizzazione di differenti tratte in più punti e non di un unico circuito chiuso.
In Manovra sparisce il Fondo per lo sviluppo delle ciclabili
Intanto, all’interno dell’ultima versione della bozza della Manovra di futura approvazione da parte del Governo non sarebbero previsti i 94 milioni di euro che erano rimasti inutilizzati nel Fondo per la ciclabilità urbana per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane.
Il Fondo, così come descritto in Gazzetta Ufficiale, era stato istituito così come previsto dalla Legge di Bilancio del 2019 sotto la legislatura Conte.
La liquidità sarebbe dovuta essere impiegata nei prossimi due anni per finanziare al 50% gli interventi di realizzazione delle piste. Nel dettaglio, 47 milioni sarebbero dovuti essere investiti nel 2023 e la rimanente cifra nel 2024.
I tempi per l’approvazione delle Manovra del Governo Meloni sono sempre più ristretti. Il licenziamento dovrà avvenire entro il mese di dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Nel frattempo, ciclisti e associazioni sperano in un’ulteriore revisione della bozza attuale, con l’inserimento di una voce che possa fare nuovamente riferimento al Fondo.