Giovanni Pistorio, segretario generale di Fillea Cgil, è la memoria storica in materia di edilizia anche quando si parla di edilizia scolastica. Ne ha seguito battaglie, incontri, tavoli tecnici e tentativi, andati per lo più a vuoto, di intervenire sugli edifici scolastici siciliani per mettere in sicurezza la vita dei giovani siciliani. I principali problemi degli edifici scolastici in Sicilia, come conferma il segretario generale Pistorio, sono le certificazioni di agibilità sporadici e l’adeguamento antisismico altrettanto difficilmente reperibile.
La zonizzazione sismica risale a qualche decennio addietro, e da allora sono stati fatti grandi passi avanti sulla ricerca in termini di faglie e rischio sismico. Per quanto di sua conoscenza, in questi anni quali progressi sono stati fatti in termini di sicurezza per l’edilizia scolastica?
“Progressi, dal punto di vista della ricerca, ne sono stati fatti parecchi. Quindi si potrebbe intervenire in maniera più dettagliata, quantomeno sulla prevenzione siamo nelle condizioni di poter capire quali sono i rischi più o meno reali che potrebbe correre la popolazione in caso di grossi eventi sismici. Però, purtroppo, la politica non ha raccolto l’allarme lanciato dai tecnici e dall’opinione pubblica maggiormente sensibile ed interessata rispetto ai temi posti. Bisognerebbe procedere ad un’altra zonizzazione, anche perché aumentare di classe il rischio sismico mette nelle condizioni anche chi è interessato di poter utilizzare particolari somme o particolari incentivi per la ristrutturazione antisismica degli edifici”.
Stando all’ultima ricognizione della Cgil, al 2022 meno del 22% delle scuole siciliane aveva la certificazione di agibilità completa.
“Questi sono dati che ci hanno consegnato. Io non sono così ottimista. Secondo me i dati sono stati esposti in eccesso, non in difetto. La realtà secondo me è peggiore dei dati che ci sono stati consegnati”.
Ma questo dato risale al 2022. Non esiste un dato aggiornato al 2025 con un censimento ufficiale sugli interventi messi in cantiere con i fondi del Pnrr. Perché questo mistero sugli edifici scolastici in Sicilia?
“C’é un problema di trasparenza ed un problema di governo complessivo dell’edilizia scolastica, perché quando parliamo dell’edilizia scolastica le competenze possono essere anche diverse. Però questo non scagiona da eventuali responsabilità chi dovrebbe censire e monitorare la qualità degli edifici scolastici e la resistenza agli eventi sismici nella nostra regione”.
Per intervenire con bandi pubblici e/o fondi europei, Pnrr incluso, gli edifici scolastici pubblici e privati devono essere completamente a norma; abbiamo perso un treno che non passerà più, come il Pnrr, per mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli?
“La messa in sicurezza rispetto all’adeguamento alle norme antisismiche va fatto a prescindere dal Pnrr, le risorse sono disponibili e restano disponibili anche senza il Pnrr. Sono fondi statali”.
Cosa manca allora? Se le risorse ci sono, perché non si mettono in cantiere?
“Per incapacità. Se c’é incapacità pure nel censire, a maggior ragione c’é incapacità anche nell’eventuale realizzazione degli interventi”.

