È salva la spesa delle famiglie italiane. L’aumento di fondi del Pnrr pari a 2,5 miliardi risponde alle richieste di Coldiretti.
È salva la spesa delle famiglie italiane. L’aumento di fondi del Pnrr pari a 2,5 miliardi per gli accordi di filiera, la logistica e le misure agricole risponde alle richieste di Coldiretti. L’inflazione alimentare è infatti all’11%. L’intervento tra l’altro sostiene l’intero settore agroalimentare nell’ambito della sfida relativa ai cambiamenti climatici. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini esprime soddisfazione per le integrazioni portate dal Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto e dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono state riprese le proposte avanzate dall’Assemblea nazionale dell’organizzazione agricola e per questo Coldiretti ringrazia i ministri e la premier Giorgia Meloni.
“L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti superiori alla dotazione e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani – afferma Prandini -. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”.
Mondo agricolo in difficoltà e possibili soluzioni
Disagi pure per le imprese agricole colpite dal maltempo e dal caldo che hanno decimato i raccolti. Inoltre i prezzi bassi spesso non permettono nemmeno di coprire i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori partendo dal grano con i prezzi crollati del 40% rispetto all’anno scorso.
“In tale ottica i contratti di filiera sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale, anche rispetto all’aumento dei tassi da parte della Bce che rischia di frenare gli investimenti delle imprese – sostiene Coldiretti -. Ma è importante anche l’aumento delle risorse per la logistica per ridurre il gap competitivo dell’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada ed è sempre più soggetto all’aumento dei prezzi di benzina e gasolio”.