Per l’Amministrazione comunale la priorità è liberare personale per i controlli sul territorio. Da definire la situazione dei 151 dipendenti che usufruiscono di varie tipologie di esenzione
MESSINA – Una rivoluzione nel Corpo di Polizia municipale quella annunciata dal sindaco Cateno De Luca, che punta alla riorganizzazione dei servizi rivedendo funzioni e ruoli.
Un Corpo che però non ha ancora un comandante dopo il congedo ad aprile di Calogero Ferlisi. Si è cercato di ovviare intanto alla carenza di organico, ma la parte più controversa delle azioni programmate è la predisposizione delle visite mediche che dovranno accertare l’idoneità degli agenti alle mansioni svolte e le eventuali limitazioni funzionali.
Nel mirino ci sono in particolare quei 151 dipendenti che usufruiscono di varie tipologie di esenzione su un totale di 299 unità in servizio. L’organico, in ogni caso, si è ridotto a 295 unità dopo i quattro pensionamenti, uno ad agosto e tre a ottobre. “Il dato fornito dagli Uffici – ha scritto nella sua relazione l’assessore Dafne Musolino, che ha anche la delega alla Polizia municipale – è sicuramente sconfortante per l’esiguità del numero totale di agenti, che tuttavia verrà a breve implementato con l’assunzione, a tempo determinato, di 46 soggetti”.
Il cosiddetto Decreto sicurezza ha infatti previsto l’istituzione di un apposito fondo destinato, tra l’altro, ad assunzioni a tempo determinato di personale della Polizia locale. Il Comune di Messina ha beneficiato del finanziamento di circa 2 milioni di euro e ha bandito il concorso le cui procedure dovrebbero concludersi entro dicembre. “Ciò che si deve rilevare però – ha sottolineato Musolino – è che a fronte di 148 agenti idonei a tutti i servizi, ne vengono utilizzati per i servizi esterni solo 111, senza che ci sia modo di comprendere come si stabilisca questa distinzione che costituisce una forma di esenzione al servizio operativo. Inoltre, si rimarca il dato dei 151 agenti con vari tipi di esenzione, per i quali si rende necessario avviare la modifica del contratto con avvio ai servizi amministrativi e perdita dello status di agente di Polizia municipale. Per raggiungere tali obiettivi si avvierà a breve, non appena verranno risolti i problemi procedurali per la scelta del nuovo Medico del lavoro, una campagna di verifica della permanenza delle condizioni di idoneità al servizio, propedeutica, come già detto, alla riqualificazione o all’avvio al congedo nei casi in cui si attesti che le condizioni di idoneità al servizio siano venute meno”.
I sindacati non hanno reagito bene all’annuncio, in particolare i componenti del coordinamento aziendale della Cisl Funzione pubblica: “Benissimo le visite mediche ai lavoratori della Polizia municipale ma lo si faccia con minuziosità, con esami adeguati, specifici e approfonditi, individuando preventivamente, con il documento di valutazione dei rischi, ogni singolo fattore perché i controlli e l’adozione di adeguati piani di prevenzione e sicurezza devono intendersi a reale tutela dei lavoratori e non solo per scovare pseudo fannulloni”.
“Si proceda con celerità – hanno esortato i rappresentanti della Cisl Fp – e si presentino formalmente i numeri sul servizio, visto che dai fogli di presenza giornalieri si può facilmente evidenziare come le unità adibite a servizio interno non corrispondono al conteggio presentato”.
Per il sindacato, quindi, il dato numerico va approfondito perché appare palese che gran parte di quelli che vengono considerati erroneamente “inidonei ai servizi esterni” di fatto li espletano (Annonaria, Informazioni e Accertamenti). Sulla verifica degli inidonei, anche la precedente Amministrazione comunale con l’assessore Gaetano Cacciola, aveva provato a intraprendere una serie di azioni, incontrando però tutta una serie di ostacoli. Ci riprova adesso il sindaco De Luca, che dovrà affrontare anche la posizione critica di un sindacato “vicino” all’Amministrazione come la Cisl e la richiesta che si segua lo schema del Salva-Messina e “che i processi riorganizzativi del Corpo, necessari ed urgenti, vengano adottati con la più ampia condivisione possibile, secondo le regole contrattuali e con il necessario buon senso”.