Davide Villa è morto 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. I consulenti della Procura hanno dimostrato il nesso, ma la Procura chiede di archiviare il caso.
Ancora dolore per l’improvvisa morte di Davide Villa, vice sovrintendente della squadra mobile di Catania, avvenuta lo scorso 6 marzo a Catania, a distanza di 12 giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. La famiglia si è opposta all’archiviazione dell’inchiesta avanzata dalla Procura di Messina per la vigilia di Natale.
Il parere dei consulenti e la richiesta di archiviazione
Gli avvocati Stefano Maccioni e Carlo Peluso chiedono un supplemento di indagini. Per chiarire aventuali responsabilità dalla casa farmaceutica che ha prodotto il vaccino Astrazeneca e capire se quanto accaduto a Davide Villa e ad altri dopo di lui fosse evitabile.
La competenza è stata trasferita a Messina, perché il poliziotto era sposato con un magistrato in servizio a Catania.
I consulenti della Procura di Messina hanno stabilito già la causalità tra la somministrazione del siero e il decesso. E anche per questo la famiglia non si capacita dell’avviso di richiesta di archiviazione, ricevuto dopo 10 mesi dall’apertura dell’inchiesta.