Ponte Blufi resta chiuso, un professore universitario "arbitro" della riapertura - QdS

Ponte Blufi resta chiuso, un professore universitario “arbitro” della riapertura

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Ponte Blufi resta chiuso, un professore universitario “arbitro” della riapertura

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giovedì 20 Gennaio 2022

Gli Uffici dell’ex Provincia di Palermo stanno redigendo il disciplinare di incarico a un professore universitario per verificare se sarà possibile un'apertura temporanea

Il “ponte di Blufi”, che collega le sponde del fiume Imera meridionale e permette la rapida mobilità tra due aree del paesaggio madonita, continua a rimanere chiuso, nonostante la proposta dei sindaci, direttamente interessati, di riaprire la circolazione viaria  “nelle more” di ulteriori accertamenti.

Intanto, gli Uffici dell’ex Provincia di Palermo stanno redigendo il disciplinare di incarico a un professore universitario, per verificarne la possibilità.

Nei giorni scorsi è stato fatto un sopralluogo con i tecnici del Comune di Petralia Sottana e Castellana Sicula, Carmelo Neglia e Pietro Conoscenti, i sindaci di Castellana Sicula, Blufi e Bompietro.

Nessuno di loro aveva verificato in presenza lo stato dei luoghi e accompagnati dall’ingegnere Elio Venturella, capo all’Ufficio progettazione e gestione della viabilità dell’area nord/est e dal collega della Protezione Civile  della Città Metropolitana di Palermo, Giuseppe Massaro,  hanno constatato la condizione del basamento della pila numero nove del ponte “a corda molle”, realizzato agli inizi degli anni novanta.

I sindaci, confortati dalla presenza di Conoscenti e Neglia, hanno chiesto formalmente di riaprire al traffico “leggero” (auto e moto), in quanto hanno constatato che “non si palesa distaccamento di calcestruzzo per copriferro né sui pali né sui plinti di fondazione, nonché assenza di stato fessurativo sul plinto”. COSA DICONO I TECNICI IN MERITO ALLA RIAPERTURA (CONTINUA A LEGGERE)

Conoscenti e Neglia, dal punto di vista tecnico, concorderebbero che la riapertura del ponte sarebbe possibile “nelle more di attuazione delle dovute verifiche e monitoraggio strumentale”,  a una sola corsia e a doppio senso di marcia.
Gli Uffici della Citta Metropolitana, preposti alla viabilità, diretti dall’ingegnere Salvatore Pampalone, sono già all’opera e hanno individuato il percorso da seguire, ovvero, di affidare – con urgenza – direttamente a un docente dell’Università di Palermo l’incarico di verificare lo stato del basamento del pilone, in parte scalzato dalla furia delle acque del torrente.

Il ponte di Blufi

L’esperto che accetterà l’incarico troverà sul tavolo le carte che Venturella sta recuperando tra il suo Ufficio e quello del Comune di Castellana Sicula, tuttavia, non sono stati ancora acquisti i “calcoli statici del viadotto”, fondamentali per la stesura del parere, necessario alla temporanea riapertura al transito veicolare.
La ditta incaricata dei lavori aveva l’obbligo di depositarli al Genio Civile di Palermo e, si spera, dovrebbero essere rinvenuti nell’archivio di via Amico Ugo Antonio. A tal proposito l’ingegnere Venturella ha assicurato a QdS di essersi già attivato per il recupero.

Al momento, alle centinaia di fruitori del ponte e alle attività commerciali dei Comuni, che insistono sui due versanti, non resta altro da fare che incrociare le dita, se non si dovesse rinvenire la carpetta contenente i “calcoli” la situazione si complicherebbe, in quanto si dovranno riformulare e il “ragionevole tempo”, previsto per l’eventuale temporanea riapertura (circa un mese), si allungherebbe.

La provvisoria riapertura sarebbe condizionata dai lavori di messa in sicurezza di tutto il viadotto, previsti da tempo e finanziati dal Ministero delle Infrastrutture che QdS aveva anticipato nelle scorse settimane.   

Vincenzo Lapunzina

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